“Mi votu e m’arrivotu” (mi giro e mi rigiro)
“Mi votu e mi rivotu suspirannu / passu li notti ‘nteri senza sonnu;
e li biddizzi tò iu cuntimplannu / li passu di la notti ‘nsinu a jornu.
Pi tia nun pozzu ora cchiù durmìri /paci nun havi cchiù st’afflittu cori;
lu sai quannu ca iu t’haiu a lassari: / quannu la vita mia finisci e mori.”
Mi giro e mi rigiro tra le lenzuola, la notte trascorre rivolgendo lo sguardo ai fantasmi della mente, guardo il soffitto; le ombre della note disegnano figure ondeggianti che mi fanno compagnia .Sono già calde le notte di luglio in Sicilia ed è difficile prendere sonno …. mi giro e mi rigiro tra le lenzuola, la mente vaga e anche la musica che sento perennemente dentro di me. Allargo le narici per riempire i polmoni di rievocazioni e così lascio che i ricordi e le note mi avvolgano .
E’ una domenica estiva : attorno a noi l’odore della zagara dei limoni , attraversiamo il viale di una delle ville settecentesche di Bagheria, Villa Cattolica, dove storia, cultura e pittura si mischiano lasciando negli occhi pennellate di colori forti e intensi. Soltanto Bagheria può ispirare versi carichi di dolore e passione a Ignazio Buttitta, solo a Bagheria l’anima del siciliano diventa poesia, pittura, immagini, monumenti. Il palcoscenico naturale per ascoltare racconti di autori ispirati, ammirare i colori di quadri che evocano altre immagini .
Poi una chitarra e una voce ed ecco che arriva il canto, un canto antico in lingua siciliana struggente e appassionato. Quel canto d’amore bellissimo che diventava ora una dolcissima serenata, ora un richiamo accorato, ora un’invocazione disperata all’ uomo amato. Nel mio cuore si mischiano così i colori, gli odori e i sapori della mia terra. So che questa antica serenata rievocherà altri luoghi, altre voci.
C’è già caldo la notte di luglio in Sicilia ed è difficile prendere sonno …. mi giro e mi rigiro tra le lenzuola, la mente vaga e anche la musica che sento perennemente dentro di me. Allargo le narici per riempire i polmoni di rievocazioni e così lascio che i ricordi e le note mi avvolgono
E’ notte, è una notte calda d’estate ed io “mi votu e m’arrivotu”. I sogni si mescolano ai ricordi, le note della canzone alla luce del cielo estivo al tramonto , le emozioni si confondono nella mia mente e così senza accorgermene comincio a sussurrare le prime note, le prime strofe di una nenia antica . . ..e così mi giro e mi rigiro e prendo sonno cullata da quella nenia in tonalità “la minore” caratteristica dei canti tristi, appassionati, melanconici. E’ la colonna sonora della mia terra, dei miei ricordi, del mio presente.
Non dormo né riposo a te pensando / passo le notti intere senza sonno.
Sempre le tue bellezze contemplando / così passo il tempo fino a giorno.
Mi volto e mi rigiro sospirando /non ha più pace il mio cuore. Lo sai quando ti potrò lasciare? Quando la vita mia finisce .
Grazie a Giorgio D’Amato e a “Apertura a strappo”