Del sesamo e di altre sottigliezze
Quando gira un ingrediente nuovo per casa è d’obbligo farne uso. Ecco il perché della doppia proposta di oggi a base di sesamo. Accoppiata sprint, per affrontare il caldo estivo con la giusta energia.
Le ricette
Fagiolini quasi alla polacca e insalata con frutta secca e fresca
Per i fagiolini:
- fagiolini (normali o corallo, ad alcuni noti come taccole)
- burro
- curcuma
- semi di sesamo
- scorza di limone
- aglio
- menta
- pepe
Per l’insalata:
- lattuga
- pomodoro
- pomodori secchi
- avocado
- pesca
- cocomero
- mandorle
- semi di sesamo
- primo sale
- olio, sale, pepe
Per i fagiolini, fate sciogliere il burro in padella, cuoceteci l’aglio, aggiungete la menta e la curcuma e alla fine i fagiolini, lasciandoli qualche minuto così che possano prendere il sapore degli altri ingredienti. Cospargete con abbondante pangrattato e lasciate che si ammolli amalgamandosi al resto. Alla fine, decorate con sesamo e limone grattugiato.
Per l’insalata, come per ogni insalata che si rispetti, vi basterà amalgamare il tutto.
Passiamo ora a questioni librarie. L’estate regala generalmente qualche ora in più di tempo per dedicarsi alla lettura. Fortunatamente, è anche il mio caso. E potendo scegliere fra Carver, O’Connor, Pessoa e altri, ho voluto optare per il collega e amico Marco Medugno, di cui ho letto “Non più solo”, edito dal LAB di Perrone. E della storia di Ale, che Marco racconta, una cosa mi ha colpito più delle altre. È la descrizione minuziosa dei confusi e continui rumori percepiti dal protagonista quando viveva con la famiglia e il silenzio della sua vita da solo. Silenzio che invece che rimanere sterile si fa spunto per accogliere con più attenzione ogni rumore accennato.
La citazione
“Rimane immobile, per farsi avvolgere dai suoni del suo appartamento. A casa, era diverso. La televisione si sarebbe sentita riecheggiare dal piano inferiore; impacciati movimenti in bagno avrebbero attraversato i muri per arrivare fino in camera sua; la musica di Giacomo si sarebbe fatta sentire. Era un caos sommesso di rumori familiari, riconoscibili, che Ale poteva facilmente catalogare, dal ronzio del frigorifero al mulinello della centrifuga della lavatrice.
Nella sua nuova minuscola dimora sente ancora timbri e ritmi sconosciuti. All’ultimo piano, la pioggia scroscia sul tetto e picchietta sulla grondaia ticchettando sul rame e il rantolio dei motori delle auto è lontano, giù in strada. Ascolta i vicini, il risucchio del lavandino della cucina del piano inferiore, suoni estranei che sta ancora imparando a riconoscere”.
Piccolezze – i semi di sesamo – e sottigliezze -rumori che siamo troppo abituati a non ascoltare.
Dettagli di infima importanza, ma soltanto per chi decide di vivere in superficie.