Lectio Magistralis sulle cause perse
Mi scrive una giovane amica, raccontandomi le sue pene d’amore, e non posso fare altro che ragionare sulle sue parole, sulle sue emozioni, che sovente suonano come già sentite e già provate, magari in passato, e come lei credo molte di noi possano rispecchiarsi in certi racconti, insicurezze e battaglie con quell’intricato mondo chiamato “relazione amorosa”. Non posso esimermi dal conferire questa pseudo lectio magistralis “sulle cause perse” solo perché, rispetto a lei, ho qualche esperienza in più…
Mi chiede se deve intenderlo come un segno, dopo tanto star male, che esca questo lui dal nulla, che si fa sentire, ma ancora resta ermetico nell’espressione delle sue emozioni. E’ simpatico, dice, chiama e ci si vede una volta ogni tanto, però non so, non sono sicura, anzi, sicuramente non gli interesso io, ma l’amica con cui esco saltuarialmente… non sarebbe la prima volta. Però più lo guardo più i suoi gesti iniziano a rimanere impressi nella mia memoria. Carissima, accade spesso. Posso capirti quando dici che certi movimenti ti restano registrati nel database del cervello, e sono proprio quelli che poi, con poco, ti ricorderanno cosa provavi in questo periodo di “vorrei ma non so” e che ti faranno dubitare delle tue percezioni. Non ragionarci sopra. Sembrerà stupido, ma ascolta il tuo cuore, è l’unico che ti permette di agire senza poi doverti mangiare le mani, perché, eventualmente, puoi sempre “incolparlo” di aver agito in maniera irrazionale, anche se te lo sconsiglierei vivamente. Più gli dai contro, più il cuore duole.
Sì, lo so, l’ho visto anch’io che non accade solo nei film, che c’è chi non dorme pensando a lei, chi sta male al pensiero di non vederla per anche solo un breve lasso di tempo; c’è chi viene completamente rimescolato dentro dopo aver conosciuto chi gli fa girare la testa. Ma ciò non significa che se lui non ti guarda sognante non sia tu quella che cerca. Quando dici “Quindi non sono io. Colei che fa questo effetto non sono io” mi intristisce, perché non è in base a ciò che pensa lui che dovresti sentirti così, bensì tu stessa dovresti “tirartela” e dire “se non vede quanto immensa sono, lo vedrà con il tempo”.
Scappa un sorriso quando mi confessa “Ma allora perché dice che ci tiene a me dopo essere usciti varie volte, dopo essere stati bene, e poi non mi richiama? Mi spieghi? Come si fa a dire ci tengo a te ma non voglio sentirti? Non voglio vederti? Non ha senso. E il senso ci deve essere!” No amore della zia, non c’è alcun senso, ma se si comporta così, fidati, non c’è lui. Non per te.
Anch’io tenderei ad apprezzare qualcuno che quando gli passa per la testa o quando succede qualcosa, vede una scena, sente un rumore, odora un profumo eccetera, pensa che vorrebbe essere con me o qualcuno che mi rende partecipe dei suoi pensieri, ma non siamo tutti uguali e ci sono modi e modi per dirsi che ci si vuole bene. Certo tesoro che non puoi illuderti di un amore corrisposto, se questo in qualche modo ti sta facendo capire che non c’è storia. E’ dura da accettare (credimi lo so) ma purtroppo la gente del nostro secolo deve imparare che prima ci si deve bastare da soli, e poi tutto il resto. Lui non si basta da solo, deve crescere… so anche questo. Non è per fare la saputella, è perché -ahimè- più o meno conosco certe situazioni.
Poi arriva al punto in cui mi pare di comunicare con il mio alter ego o con la mia versione in un mondo parallelo quando mi scrive “Non voglio sentirmi così. La mattina quando mi sveglio, la notte prima di addormentarmi penso a cosa fa, a dove sarà, rileggo ancora e ancora i messaggi e mi domando perché lui non faccia lo stesso e non senta il tremendo bisogno di scrivermi.” Rileggiti, e riascoltati: hai detto “non voglio sentirmi così“. Vuol dire che in fondo sai benissimo che qualcosa non va. Affidati a ciò che senti, perché c’è qualcosa dentro di te che sa già che non va bene questa situazione. Se lui non c’è, non cercarlo.
Chiudo questo sermone con un ultimo consiglio: non credere di essere sbagliata. Quando mi hai scritto che l’unico suo errore è stato entrare nella tua vita, perché non si entra se poi non si vuole rimanere, non è corretto. Ancora meno corretto è quando mi scrivi che se la tua orma nella sua vita non è rimasta è perché tu sei sbagliata e forse è quello il tuo errore. No! Ti parlo da mamma chioccia al suo cucciolo, o semplicemente come zia che avendo qualche anno in più e qualche ferita quasi risanata è arrivata al punto di capire che nessuno è sbagliato per nessuno. E’ questione di scelte. C’è ci si sceglie, e chi no. Sei ancora giovane per capire che se con questo ragazzo non c’è stato più di tanto è perché doveva andare così.
Lascia correre e lascia scorrere. Come l’acqua, e che ripulisce tutto, lasciando altra terra su cui costruire.
Credo che più di qualche adolescente si sia sentita come ti senti tu ora, quindi tra le varie cose a cui pensare, ricordati anche che non sei sola. Se oltre a sentirti ferita, affoghi nella solitudine, sarà sempre più difficile ritrovare la luce. Se avrai bisogno io ci sarò. Buona vita.
Se là fuori c’è qualcuno che condivide i miei consigli, o viceversa non li approva, mi faccia pure sapere. C’è sempre da imparare.