Nonna, racconta….
Nonna, racconta ….
Sedute nel tuo divano di velluto marrone sento il tuo profumo: l’autentica Eau de Cologne Jean Marie Farina di Roger&Gallet quell’accordo perfetto di note agrumate e sul tuo viso scorgo tracce di borotalco che incipriano con vezzo il tuo naso e rendono la tua pelle ancora più diafana …
Nonna racconta la tua gioventù e le sere all’opera!
Nonna racconta la tua gioventù e le sere all’opera!
Il nonno Ignazio deteneva, allora, il maggior potere economico dell’isola ed era ammirato ma anche, ahimè, amato dalle belle donne dell’epoca che lui non disdegnava di corteggiare. Il suo sogno era di dare alla città e all’isola un ruolo europeo attirando capitali e investimenti stranieri.
Non posso dimenticare i nostri sfarzosi ricevimenti e quando arrivò in città lo Zar accompagnato dalla moglie Alessandra e dalla figlia Olga. Quella mattina l’imbarcazione dello Zar stava per gettare l’ancora al molo Nord e a casa nostra nella grande sala ogni cosa era in ordine e le decorazioni della grande volta ad ombrello sembravano i mosaici della sala del regno.
Nonna racconta il tuo palco in teatro!
Tredici giorni dopo l’inaugurazione andò in scena “La Gioconda”con un successo strepitoso. Il giovane tenore Enrico Caruso dovette bissare per ben tre volte la romanza “cielo e mare”.
Il pubblico spesso chiedeva all’artista Quella sera il tenore Francesco Tamagno era impegnato nell’esecuzione di “Otello”, l’opera che lo aveva visto protagonista alla prima assoluta
Quella sera il tenore Francesco Tamagno era impegnato nell’esecuzione di “Otello”, l’opera che lo aveva visto protagonista alla prima assoluta, era già il secondo atto quando la gelosia di Otello comincia ad intaccare il suo equilibrio e la musica descrive con tutti gli strumenti il dramma del moro.
Sospeso tra finzione e realtà l’artista offre al pubblico una splendida esecuzione che ha il suo apice nelle parole “miseria mia”. Il pubblico in estasi applaude fragorosamente, chiede un bis e poi un altro, fino a sfinire l’interprete il quale, alla fine, esplode in un fragoroso “miseria vostra!!!!”
Tutto il teatro si ammutolì . Dai palchi dorati noi donne trattenemmo il respiro mentre gli uomini mormorarono qualcosa. Da un palco un gentiluomo si allontanò indignato e fece pervenire a Tamagno il guanto di sfida, gesto di una aristocrazia orgogliosa e superba. Soltanto l’intervento delle autorità poté evitare che il duello avesse luogo.
E mentre racconta i suoi occhi si illuminano, la sua voce cambia tono e mi invita ad ascoltare quella melodia che è stata la colonna sonora della sua giovinezza .
Ebben! Ne andrò lontana
Come va l’eco pia campana,
Là fra la neve bianca;
Là fra le nubi d’ôr;
Laddóve la speranza, la speranza
È rimpianto, è rimpianto, è dolor! (La Wally)
E vanno lontano i suoi ricordi e le note di questa musica!