Charlie sì, Charlie no e di altre storie
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Sarà stato il 1995. Occupazione, anzi okkupazione e liceo classico. Charlie non c’era allora. Ma mi ricordo di un grande foglio con le lettere dell’alfabeto scritte a penna e i numeri messi di lato. Un cerchio al centro e poi le parole sì, no. Sono passati più o meno vent’anni ma lo ricordo come se fosse ieri. A sedici anni, come la maggior parte dei miei coetanei pensavo che non mi potesse mai succedere nulla. Mi sentivo forte e invincibile, le cose brutte della vita erano lontane e ancora non mi avevano sfiorato. Di pesante da portare sulle spalle c’era solo il dizionario di greco e latino. Oggi sul web girano moniti e articoli nei quali invitano ed esortano i ragazzini a non giocare con Charlie. Si dice che Charlie sia uno spiritello maligno che viene invocato e risponda sì e no facendo roteare delle matite che si fermano opportunamente in base alla domanda. C’era una ragazza che al liceo era come quella che oggi si definirebbe emo e qui lo dico senza alcuna generalizzazione ma solo per farvi immaginare il personaggio. Ora, vestita nera o bianca che fosse, mi “iniziò” alla mia prima seduta spiritica. Non le credevo minimamente, sulla moneta, la cinquecento lire, c’era anche il mio indice ma ero stra stra sicura che era lei a muoverlo. Le domande più gettonate erano di certo “verrò promosso?“, “mi ama?“. Ridevamo un sacco. Ci divertivamo davvero. Da quel giorno ne feci tante altre. Una volta lo spirito fu davvero cattivello. Sulla tavola scrisse perfettamente in italiano che non voleva che un mio amico, che stava assistendo, bevesse la coca. Ovvio tutti a ridere e prendere in giro. Ho visto il mio amico affogarsi con l’ultimo goccio presente nella lattina. Verde in faccia, ci chiese subito di sciogliere e salutare lo spirito. Perché dagli spiriti bisogna congedarsi. Mai staccare le mani senza averlo mandato via.
Mai staccare le mani senza averlo mandato via
Se volete mettere un po’ di sale e pepe alla giornata questo è il mio consiglio:
Alici fritte
Pulire le alici privandole della testa e della spina centrale (quando possibile) lavandole bene sotto l’acqua corrente. Infarinarle e preparare una padella con l’olio di semi caldo. Quando l’olio è a temperatura tuffate le alici una alla volta immergendole senza scottarvi. Cuocere per ogni lato e una volta dorate alzatele dall’olio e mettetele su carta assorbente mettendo sale e pepe. Mangiatele calde.
Questa si che è un’esperienza extrasensoriale che vale la pena di fare!