Le invenzioni che vorrei inventare
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La domenica, giorno per chi può permetterselo di riposo dal lavoro, o ti stanchi da morire in giro in gite, passeggiate o commissioni e spese, oppure la passi accaventiquattro disteso. Supino. Massimo ti giri da un fianco all’altro. Ecco avrei voluto seguire la prima opzione ma poi mi sono arresa alla seconda. Credo di essermi alzata solo per le necessità fisiologiche e per dare una sorta di ordine apparente alla casa, che comunque ha una vita propria che va avanti anche senza di me. Ho fatto zapping, scrollato Iphone, fatto qualche telefonata, letto un paio di pagine di un libro, forse mi sono anche addormentata. Mai e poi mai cambiando assetto. Tra uno cambio di canale e l’altro ho beccato uno tra i miei film preferiti: Willy Wonka e la fabbrica del cioccolato. Quello vecchio però. Quello con i colori che sembrano filtri usciti da una app tipo Istagram. Colori carichi e vivi, come fossero dipinti postumi. E mentre mi sono trovata a cantare con gli Oompa Lumpa, quando ho immaginato essere al posto di Gloop alla fonte del cioccolato fuso, solo dopo aver rifiutato la gomma che sfama come un pasto completo, aver riso per il bimbo diventato grande come una tavoletta di cioccolato e gioito per la piccola impertinente andata a finire nella pattumiera, mi è venuto in mente che ci sono delle cose, delle invenzioni che vorrei inventare.
Per prima cosa vorrei inventare un dispositivo sulle auto che rilevi la presenza del proprietario e si autoriscaldi d’inverno e si congeli d’estate. Mai più seggiolini bollenti sotto il sedere il quindici agosto alle tre del pomeriggio, ma un clima da sottobosco primaverile. Vorrei inventare poi un carrello motore che metta a posto i vestiti stirati. Perché il problema non è stirarli, lì metti un po’ di musica in sottofondo e prima o poi ti passa. La maledizione e dividerli e riporli nei cassetti. Sono una di quelle che li accumula sulla sedia e li prende direttamente da lì per tutta la settimana successiva. E poi vorrei inventare un qualcosa che leghi per sempre le lenzuola al materasso. Insopportabile la sensazione di quando ti scappa l’elastico dall’angolo. Ti svegli, lo sistemi, aggiusti il cuscino, ti rifiondi a letto e zac! Si è tolto… Dulcis in fundo (e come non potrebbe essere così) vorrei inventare un dolce di quelli che ti fanno accelerare il battito cardiaco e che abbia un contenuto calorico pari a zero. Nemmeno zero virgola uno. Proprio zero. Nel frattempo che ci provo accontentiamoci di questo.
Per fare questo ciambellone soffice al Nesquik vi occorreranno:
3 uova
150 g di zucchero
150 g di Nesquik
100 g olio semi
100 g acqua calda
300 g farina 00
1 bustina vanillina
1 bustina lievito per dolci
1 pizzico di sale.
Setacciare gli elementi solidi e lasciarli in una ciotola. A parte montare i tuorli con lo zucchero, dopo che sono ben montati aggiungere l’olio e l’acqua calda. Unire le polveri setacciate e amalgamare bene, infine aggiungere gli albumi che avremo montato a neve in precedenza, mescolando dal basso verso l’alto senza smontare la massa. Versare in uno stampo imburrato e infarinato ed infornare a forno caldo a 180 gradi per 40 minuti circa… ma fare sempre la prova stecchino. I bimbi si sono leccati i baffi e l’hanno finita tutta!