Estate sadica
Ci siamo distratti un attimo ed è arrivata l‘estate, quella stagione sadica per cui ad ogni angolo di strada ci sono gelaterie pronte a tentarti, ma dove sei costretto a mostrare al mondo gambe, cosce, braccia e pancia.
L’estate invece è la Signorina Rottermeier delle stagioni, non transige
In inverno basta togliere uno strato per sentirsi dire: ma come sei dimagrito! – L’inverno ti perdona l’ultima polenta.
L’estate invece è la Signorina Rottermeier delle stagioni, non transige, spara un milione di raggi di sole ad illuminare tutti i difetti, è sempre lì a ricordarti dell’ultima insalata scondita e in ogni caso scuote la testa in segno di disapprovazione.
L’estate si diverte ad organizzare, ogni anno, la stessa prova fatta di ansia, sensi di colpa e centimetri di troppo: la prova costume.
la mente con i primi raggi di sole bollente e gocce di sudore sulla fronte e che fa riemergere dalle nebbie della memoria i buoni propositi: manLa prova costume, quell’esame di maturità ciclico per cui comunque non sei mai preparato, che invade giare meno, muoversi di più, bere tanto.
Buoni propositi che hanno inseguito un lunedì dopo l’altro, senza mai raggiungerlo perdendosi in un domani indefinito.
Il domani, questo spazio – tempo dove vivono diete e cibi sani, sessioni di ginnastica e fiumi di acqua per stimolare la diuresi, uno spazio – tempo che in un batter di ciglia si trasforma in un “poi” per diventare un “mai” e che si sono persi in una vaghezza di obiettivi, in un presente fatto di carboidrati, alcol e sollevamento forchette, dove il massimo dell’attività aerobica è stato passeggiare dal luogo dell’aperitivo al ristorante e dal ristorante alla pasticceria.
Ma in un attimo è troppo tardi: iniziamo ad essere circondati da bikini con i laccetti e magliette così aderenti da far invidia alle mute da sub ed iniziano ad affollare la mente strani pensieri da salumeria se solo potessi affettarmi un mezzo chilo di cosce, da falegnameria se potessi piallarmi la pancia e pensieri magici del tipo voglio perdere dieci chili in due giorni.
Ed è in estate appare all’orizzonte, riemergendo dalle acque come il mostro di Loch Ness, quell’essere mitologico fatto di illusioni e sensi di colpa, a cui tutti credono, ma che nessuno ha mai visto e che prende il nome di dieta.
Dieta, cinque lettere che fanno rima con estate e che ci rende dei formidabili cantastorie.
Iniziamo a raccontarci favole dove vivremo per sempre tonici e contenti, ci raccontiamo che non sgarreremo, che riusciremo a far
La tartaruga ormai più che in letargo è passata a miglior vita
Ma in quindici giorni l’unica speranza che abbiamo è di raggiungere la consapevolezza: la tartaruga ormai più che in letargo è passata a miglior vita, la cellulite ringrazia delle frequenti innaffiate di acqua iposodica, ma oramai paga l’affitto regolarmente sulle nostre cosce e il sedere è diventato così amico dei nostri polpacci che avrebbe bisogno di un argano per essere tirato su.
A questo punto non resta che consolarci con un cono doppia panna in una mano, uno specchio deformante davanti, pensando che l’estate dura tre mesi e che un tempo qui era tutto maglioni a collo alto.