All’Oltreuomo piacciono i Gonzalo. Sapevatelo
Era il lontano, ma nemmeno poi tanto, duemilanove, quando seguendo un suggerimento datomi da un amico mi presento per un colloquio di lavoro al Deposito Giordani, a Pordenone. Si legge sul sito che “Il Deposito è lo spazio multiculturale della città di Pordenone. Il suo principale obiettivo è quello di mettere al centro tutte le forme artistiche capaci di creare emozione, crescita personale, intrattenimento, aggregazione, indotto per la città. Pordenone, storicamente, è stata fulcro di dinamismo espressivo, fucina di nuove tendenze, palestra per talenti sommersi”. Ed è lì, che nasce l’Oltreuomo. Ma di ciò, ne parleremo in separata sede.
Tra le varie conoscenze e le nuove amicizie che si coltivano (alcune poi sfioriscono) in un nuovo ambiente lavorativo, c’è anche Nicola, la voce di un gruppo emergente del pordenonese che, oltre ad essere tra i preferiti del sopracitato Oltreuomo, per quanto poco possano interessarvi i miei gusti, è nella MIA playlist sin dai loro esordi, con tanto di primo album autografato recapitatomi direttamente niente-po-po-di-meno-che in Australia. Che storie! Ecco a voi, i GONZALO signore e signori!
Credo fermamente valga la pena conoscere meglio questa band che ha delle sonorità molto orecchiabili e apprezzabili da qualsiasi buongustaio della musica leggera. Se doveste non concordare, spiegatemi perché. Io, nel frattempo, ho intervistato il cantante che a nome di tutto il gruppo si è prestato alle mie richieste – non indecenti, villani!- e qui di seguito riporto il frutto di una dura, lunghissima giornata di racconti (Non è vero, il tempo di un caffè tra amici!). Con lui anche l’Oltreuomo, e lo conosceremo poi…
Ciao Nicola, parlami di come nascono i Gonzalo!
I Gonzalo nascono da un’ idea di Michele, il chitarrista, nel 2011. In realtà è un idea molto semplice, come quella di ritornare a suonare in acustico senza però dover mettere dei “paletti” allo stile e all’esecuzione della musica. Da lì poi si è inserito il compare di suonate che si chiama Ezio e suona la chitarra; in seguito si è aggiunto il violinista e, una cosa tira l’altra, è arrivato il disco dando forma a quello che è stato il primo nucleo della band. Ci sono stati anche degli avvicendamenti… ma in pillole la storia è questa.
Vi conoscevate già o vi siete incontrati appositamente per instaurare la band?
Io e Michele ci conosciamo da quando siamo piccoli quindi siamo prima amici che musicanti, poi ogni cosa è nata da sé.
Perché il nome Gonzalo?
Gonzalo nasce dalla necessità di trovare un nome nuovo perché quello che avevamo scelto prima era già stato utilizzato da una band che al momento aveva già un certo seguito su Facebook quindi abbiamo cambiato nome con Gonzalo, che ho trovato io, prendendo spunto da un testo letterario che mi ha suggerito Michele per trarre ispirazione per un testo da scrivere. E’ stato proposto, piaciuto a tutti e lo abbiamo tenuto.
Chi scrive i vostri testi?
Io. Ci provo.
Ti ispiri a qualcosa in particolare, scrivi prima delle poesie da mettere in musica o… ?
No, è una cosa che in realtà faccio alla fine di tutto, nel senso che ho sempre cercato di dare priorità più alla fonetica che al senso delle parole e ai contenuti, non che con questo parli di cosa ha fatto il milan nell’ultima giornata di campionato… butto giù delle parole -diciamo – a caso, in inglese, e poi cerco di mantenere quella fonetica scrivendo dei testi che abbiano senso.
Io personalmente nelle vostre sonorità percepisco un po’ di Silverchair, a volte anche Subsonica per restare in casa, ma vi ispirate a qualcuno in particolare?
No… chiaro che ognuno di noi ha i suoi ascolti preferiti; soprattutto poi siamo io e Michele che portiamo principalmente le idee dei pezzi e il background può risultare un po’ similmente legato alle musiche degli anni ’90, quindi forse l’influenza deriva da quell’epoca. Sicuramente siamo gente che ascolta musica e se proprio devo dire un gruppo che un po’ ci ispira da quando siamo i Gonzalo nominerei i Local Natives, un gruppo californiano uscito da cinque o sei anni…
Parlami della struttura della band…
Siamo in sei; io sono la voce principale e suono delle piccole percussioni, poi c’è la batteria, il basso, la chitarra acustica, il violinista che suona anche il sintetizzatore e una tastiera-piano classico. In genere un po’ tutti danno il loro contributo vocale con cori e variazioni alla fine.
All’attivo avete Labors e Way Back When, ma progetti futuri?
Adesso c’è l’estate e alcune date in giro le abbiamo fissate, poi adesso è il periodo migliore perché ci sono sempre più occasioni per portare Way Back When anche oltre le nostre terre, con la scusa di festival estivi, concerti eccetera, e nel frattempo lavoriamo a pezzi nuovi, in poche parole andiamo avanti…
Perché avete scelto l’inglese e non l’italiano, per i vostri testi?
Perché per come venivano i pezzi ci sembrava un po’ più adatto. Be’ all’inizio avevo anche provato a scrivere in italiano ma ci convinceva poco, ammetto che personalmente fosse intrigante scrivere ovviamente nella mia lingua pur essendo una bella sfida perché non e facile scrivere dei bei testi in italiano al di là di fonetica e musicalità… e poi come contenuti insomma per non rischiare di non finire in sole cuore amore …
Se i Gonzalo fossero un’emozione, quale sarebbero?
mmm, Passa? (diminutivo di Passador N.d.A) – Chiede consiglio all’Oltreuomo, buona fortuna!- io ci vedo del romanticismo, la sento una musica emotiva ma boh, deducilo tu! Poi ogni pezzo può avere emozioni diverse. Coccole! – risponde Andrea Passador – che non sono un’emozione ma insomma hai capito.
A che pubblico vi indirizzate?
A chiunque piaccia la nostra musica, non abbiamo un target, noi cerchiamo di fare quello che ci piace sperando che piaccia anche a chi ci ascolta; poi, ti dico, complimenti li abbiamo ricevuti da persone che vanno dall’età di mia mamma ai ragazzi sedicenni, o la mia età, e un po’ in generale insomma, mi sembra anche abbastanza positivo non precludere…
Quindi non avete un range d’azione?
Più che altro è questione di stili musicali che possono piacere o meno, dubito che chi ascolta heavy metal venga ad un concerto dei Gonzalo…mettiamola così.
A proposito di pubblico che viene ai vostri concerti io so che spesso e volentieri (se non sempre) c’è tra i vostri fedeli un “certo” Andrea Passador. Chi è?
Lo introduco io? Andrea è uno dei fondatori del blog Oltreuomo!
Come vi conoscete?
Abbiamo avuto l’onore – sorridono entrambi iniziando a sbellicarsi – di calcare grandissimi palchi – continuano a ridere – no dai, però abbiamo suonato insieme in un gruppo chiamato White Palms e già da prima ci si conosceva un po’, abbiamo solo approfondito l’amicizia suonando appunto nella stessa band.
Il caro amico Andrea dunque… che appare anche nel vostro video (link qui)“Painlovers” nei panni del chitarrista com’era nei White Palms, giusto?
Esatto! Si intromette l’Oltreuomo: spiega bene del video, devi dire che è tratto dal primo singolo…
Sì, grazie Andrea, lo avrei fatto comunque… Adesso però passiamo a te.
Il video al link sopra lo consiglio vivamente sia per la parodia del gruppo impersonata dagli amici dei componenti, che per il pezzo che ti rimane nel cervello dopo il primo ascolto. A me piacciono tanto tanto, e pare pure all’Oltreuomo che invece piace tanto tanto a gran parte della popolazione nazionale. Per la proprietà transitiva, se non li andate a vedere, sentire, ascoltare, conoscere, siete degli sfigati. Tiè.
Scherzi a parte, valgono veramente la pena, in un periodo storico in cui anche quest’ultima -la pena- viene scontata al miglior offerente, qui vi presento, con il cuore in mano, imbandito di emozioni in pieno stile facciunsalto, qualcosa di qualità. Chiamiamolo D.O.P. e poi ditemi se non ho ragione… Buon ascolto!
I siti di riferimento della Band:
Per ascoltare gli album:
e su Spotify
Per leggere l’intervista all’ Oltreuomo (che non potete perdere) presto sarà qui.