La mamma è sempre la mamma
Spiegatemi una cosa: perché mai, se hai trent’anni, non dovresti volere la tua mamma vicina col suo senso di protezione che ti avvolge tutta? Se hai un problema e stai male, ma proprio male, perché mai dovresti fare la forte e soffrire in solitudine? La mamma è sempre la mamma. Come può accudirti lei nessuno saprebbe farlo. Come quando eri piccola e, nel letto, con la febbre alta, solo lei era capace di farti sentire meglio con un brodino caldo caldo o con una bella spremuta di arancia carica di vitamina C.
La famiglia è uno scudo magico che aiuta a proteggere dalle avversità e dai momenti bui.
‘Sti cazzi se ormai sono una donna e dovrei cavarmela da sola. Lo faccio per altre cose e in altre situazioni. Ma se sto male e soffro voglio la mia mamma.
E basta!
E poi, alla fine, ogni mamma lo sa che il suo compito non finirà mai. Le verrà d’istinto aiutare e proteggere i propri figli, sempre e per sempre.
Anche l’arte lo racconta. Ad esempio, nel quadro La culla, della pittrice Berthe Morisot, dipinto nel 1872, viene ritratta una mamma che guarda innamorata la sua piccola bambina. La scena esprime pienamente la dolcezza della maternità. La donna è quasi incantata dalla neonata, tanto da assumere, inconsciamente, anche una postura simile (braccio piegato). La bimba giace tranquilla nel suo candido lettino. Un velo trasparente protegge la culla da occhi indiscreti e sta ad indicare il senso di protezione di questa madre che, senza opprimere la figlia, la avvolge col suo amore.
Oppure nel dipinto Colazione a letto di un’altra meravigliosa artista, Mary Cassat. Le immagini madre-figlia/o delle sue opere mostrano sempre una grande intimità in cui però non c’è mai una fusione delle due figure. Ognuna mantiene la propria soggettività. Nello specifico, in questo dipinto ad olio del 1897, la pittrice ritrae una madre che tiene teneramente stretta a sé la sua bambina, guardandola con quella dolcezza tipica delle madri. Il bianco, che predomina nella scena, accentua l’idea della purezza dei sentimenti oltre ad accentuare la luminosità del momento familiare.
La scelta tematica unisce queste due artiste, entrambe fortemente ispirate dall’impressionismo, ma che lo interpretano in un ambito più intimo e femminile. Enfatizzano il rapporto madre-figlia/o ed anche il gravoso compito che ricade sulla donna, che affronta la complicata strada della maternità.
Per cui mammina mia, il tuo compito, che tra l’altro hai sempre svolto egregiamente e senza mai lamentarti, è proprio questo qui. Accompagnare tutti noi figli (ben quattro!); proteggerci ogni volta che potrai e rassicurarci tutte le volte che ce ne sarà bisogno. Tu sola, insieme a papà, sai quanto ce ne sia bisogno sempre. Nessuno di noi è così forte da saper affrontare gli imprevisti negativi senza il tuo, anzi, il vostro conforto. Così come sai anche che quando succede a te, o a papà, di avere dei problemi , siamo tutti intorno a voi, forti e saldi come ci avete insegnato.
La famiglia è uno scudo magico che aiuta a proteggere dalle avversità e dai momenti bui. E se questi sono così forti da arrivare lo stesso, la famiglia riesce a cacciarli via più velocemente. E tutto sarà solo un ricordo.