Non ci resta che l’acqua detox

 

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Sono stata al mare questo week end. Bianca come una mozzarella, occhiaia da panda. Rotolini di adipe qui e là. Anche quest’anno la prova costume mi ha preso alla sprovvista. Dovevo ricordarmene mentre ultimavo la cena di Natale con la frutta secca. Oppure quando mi sono sparata due confezioni di Oreo durante l’ultimo attacco di crisi premestruale. Niente. So’ di coccio. Eppure lei arriva, puntuale come un orologio svizzero forse no, ma prima o poi ti bussa sulla spalla e tu devi per forza accettarla, non ti puoi scansare mica.  Bisogna prenderla così com’è. Non puoi farci niente se non darti a testate nel muro e maledire il fatto che non sei stata forte abbastanza da rinunciare a piccolissime cose. Già perché i bonbon alla Nutella sono così piccini che fanno anche tenerezza eh! E niente. Ho una ventina di costumi bellissimi, luccicanti, dai mille colori, ma per l’occasione ho scelto il due pezzi nero, sfina, dicono. Chiappe strette, ma non troppo perché l’effetto buccia d’arancia è dietro l’angolo, pancia dentro e spalle in su. Borsa riempita di creme e giocattoli. Arrivo sulla spiaggia con le infradito (superano la prova costume solo i piedi), stendo il telo sulla sabbia e passo dalla posizione verticale a quella supina, tutta d’un pezzo, come il miglior lottatore di wrestling farebbe. Evito quella intermedia per non far accartocciare i rotolini della pancia. Vedo tutte le colleghe di sabbia intorno a me non con piacere che sono decisamente dimagrite. Bene, brava Fra, la prossima volta impari a

cucinare le porcherie di sera. Per fortuna come peli sono a posto. Sto buttando un quarto di stipendio per vincere la mia battaglia, ma per il momento l’unico che ha vinto veramente è il gestore del centro di luce pulsata, che non solo è costosa ma fa anche male. Una cosa che invidiavo ai signori uomini era quella di potersi far crescere tutti i peli del mondo ovunque. Ma da quando vedo gente che va in giro depilata è caduto anche l’ultimo baluardo del “perché non sono nata uomo”. E quindi dopo aver implorato i santi per un miracolo, aver provato la dieta lampo dell’ananas, aver digiunato totalmente e corso per quattro ore consecutive sul tapis roulant non mi resta che attaccarmi all’ultima speranza. Anzi: non “ci” resta – ci tengo a coinvolgere tutte le mie colleghe di (s)ventura… non foss’altro che per fare squadra. Dicevo: non ci resta che l’acqua detox. Dicono sia anti-tutto, anti-fame, anti-cellulite, anti-cuscinetti, anti-adipe, anti-depressiva.

Questa è la mia acqua detox al lime, zenzero e cetriolo….che dopo un panino al salame ci sta da Dio.

L’acqua detossificante è facilissima da fare e poi è buonissima! Vi consiglio di prendere prodotti bio, in modo da prendere solo il meglio da frutta e verdura.  Questo mix l’ho fatto con lime, zenzero e cetriolo,ma ne ho fatti già altri che poi vi posterò eh eh! Per prima cosa  lavate bene la frutta e la verdura (io l’ho messa un po’ in acqua e bicarbonato), poi tagliatela e mettetela in un contenitore adatto agli alimenti. Versate dell’acqua liscia ben fredda, tappate e mettete in frigorifero, per un minimo di cinque ore – se la si lascia una notte intera è senz’altro meglio!!