Pesce d’Aprile
Ingraniamo la prima, a stento la seconda e subito la retromarcia.
Siamo un paese che non ama tanto guidare quanto piuttosto avere il pilota automatico. Meglio se straniero in patria, ignorante q.b., impunito ma punibile, ri-pulito e stirato nelle sue immagini ufficiali, stantio e lercio nelle segrete stanze nascoste.
Ad esso ci inchiniamo, ancor più se in possesso di tutte quelle doti che fanno di lui un buon dittatore e un ottimo tiranno.Il desiderio profondo e non proprio celato del popolo italiano è quello di essere teleguidato, se fosse possibile anche teletrasportato per non faticare e non avere pensieri o responsabilità.
Non è colpa mia se succede.
Chiudo le imposte, serro le finestre e il mio mondo è al sicuro.
Che si scannino pure gli altri (…) Io sto bene nella mia casetta coi nanetti e il giardino26
Con la cronaca nera svenduta, i ricchi intamarriti, e i poveri disgraziati.
Io non c’entro, è tutta colpa sua, di chi mi comanda e mi guida. Fosse per me sarebbe tutto più equo, più giusto. Ci sarebbe il comunismo economico, dei sentimenti, degli affetti e tutti saremmo uguali.
E invece c’è lui, lo Stato, uno straniero in patria che non mi somiglia ma mi piglia, che fa al posto mio e quindi è con lui che ce la dobbiamo prendere se tutto va a rotoli. Non con me o con la povera gente come me che tira a campa’ facendo debiti o vendendo crediti.
A volte mi sembra di vivere in un Truman show, in questo Bel Paese, definito tale da chi ci viene a godere una vacanza di lusso, potendosi permettere il lusso di far ciò che si puote ove si vuole…e più non dimandare!
Raccontato così a chi nella tragedia di una vita ingiusta si lancia in mare e muore in mezzo al puzzo della disperazione. Che paga per morire, perché la morte è meglio di una vita indegna, della tortura quotidiana, del dolore che ti lacera ma non ti uccide.
A37, solo una sigla; una lettera e un numero.
A molti non dice niente, per tanti una combinazione casuale.
I miei occhi sono fissi su quel numero, dietro al bancone trasparente, pulito e lindo. Riesco a coprire tutta l’area A37; è grande, ma non troppo; ricca, ma con misura.
Quello è il più buono, il più sicuro, il più pulito.
A37 è la sigla con cui al mercato del pesce si indica la mercanzia proveniente dal Mediterraneo.
Il pesce più sicuro, pescato nelle sicure acque del Mare nostrum.
Sano, senza contaminazioni.
Lo fisso e il pesce non riesco proprio a vederlo, è coperto da enormi chiazze di sangue rosso, perché il colore del sangue è il rosso. I suoi occhi mi fissano e sembrano implorare perdono, aiuto.
Sento urla, pianti, grida senza voce. Vedo mani che si aggrappano, scivolano, afferrano, stringono. Lacrime che scendono e si perdono nel mare; che lo alimentano.
Lui è lì, immobile, in mezzo a tante foglie di prezzemolo che invogliano le signore con orecchini di perle bianche a comprare.
Il pesce di provenienza A37 è il migliore, costa caro.
Vale più di una vita, anzi di 700 vite.
Se questo non è cannibalismo…