Un turco sulla scrivania – parte 2
Articolo a puntate. Qui la prima parte.
Nel chilometro che divide la più alta provincia napoletana e la piazza del mio paese, ci sono cento lampioni. Non mi sono messo a contarli. Cioè, c’ho provato, ma alla fine ho preferito tenere gli occhi sulla strada. Più sicuro. Ho fatto un calcolo approssimativo e credo di sbagliarmi di poco. Ad un certo punto c’è una svolta per un paese in collina, con un importante santuario. In quel paese organizzano tante feste, molto sfarzose. Un comune ricco, protetto da una specie di aura benevola e clericale. Si differenzia dai comuni sottostanti. E traccia la linea di confine tra la periferia di Napoli e quella di periferia. Da questa svolta alla piazza del comune nel quale risiedo, come dicevo, ci sono cento lampioni. Passata la provincia di Napoli, un buon cinquanta per cento è spento. Colpa del vento, è sempre colpa del vento qui a casa nostra. A me il vento mi ispira molto. Questo mi lega tantissimo alla mia terra, al di là di tutto. Il vento mi ispira e quando sono ispirato non ho fame.
Legami e legumi. Sono entrambi difficili da digerire. Dipende da come sono conditi. I legumi, dico. Con poco olio ed in piccole quantità, a dire il vero, consigliano di mangiarne quando segui una dieta dimagrante. Mi passa l’appetito quando sono ispirato. Il problema è che quando non sono ispirato, mangio in maniera irregolare. Per fortuna mi tengo un po’ in attività. Non mangio quando scrivo o penso. O leggo. Se fossi concentrato a fare una di queste tre cose per almeno tredici ore al giorno, ora sarei tra i più magri del pianeta terra. Inoltre avrei scritto almeno quattro enciclopedie complete. Mi troverebbero subito. Tra i più magri intendo. Purtroppo non sono sempre ispirato. Sarà il fatto che i miei genitori non hanno origini dello stesso paese, ma di due paesi confinanti. Abbiamo abitato in uno per poi trasferirci nell’altro. Centocinquanta metri a sud – ovest. Sono ciò a cui penso più spesso. I legami, intendo.
I rapporti interpersonali sono importanti e delicati. Vanno coltivati con cura dopo averli seminati.
Ho sempre immaginato di dover scappare. Una fuga da me