Di che colore è la vita?
Lettera di una ragazzina africana alla sua mamma bianca
Sono nata due volte. Una nascita non è stata meno importante dell’altra. Di una so poco o niente, era una nascita d’Africa. Ma nei miei geni sta scritta, nel mio corpo e sulla pelle. Nella vita fetale, devo aver sentito la voce di quella madre che mi ha salvato, e mi ha fatto questo dono, un’altra vita. Pensa se invece di morire di fame a casa sua, o di malattia, invece di avere il coraggio di lasciarmi ad un’altra donna, invece di scrivere una firma su un foglio e rinunciare a me per darmi una speranza, pensa se fosse anche lei fuggita in cerca di migliore destino, se avesse attraversato deserti senz’acqua, se avesse pagato per un passaggio fino al mare, pagato in denaro, o con qualche altra moneta. Se si fosse imbarcata sulla carretta navigante di un imbroglione cercando quella maledetta fortuna, quella che non esiste qua, per le donne dell’Africa.
La prima volta che l’ho capito, è stato il primo giorno che ho pianto per un dolore, a cinque anni
Lettera di una mamma bianca a sua figlia africana
Io mi vergogno davanti a te figlia, e posso diventare rossa, davanti a te, il colore della mia pelle lo consente. Sarò sempre grata alla tua mamma africana, una donna che ammiro e che porto dentro l’anima. Lei mi ha lasciato l’eredità più grande, la vera ricchezza, che sei tu, figlia mia. Da che lei mi ha fatto questo dono, io che ero una donna bianca, colta, con una vita piena di tante cose, di cui molte inutili, ho imparato una felicità diversa, unica e insostituibile, quella di essere tua madre.
Se avessimo solo il benessere, l’agio che la vita indubbiamente ci ha concesso… non brillerebbero così gli occhi