Sole che illumina
Sole che illumina. Sole che scalda. Finalmente le giornate si allungano e il tepore primaverile abbraccia lembi di pelle liberati dagli strati di lana. Via sciarpe e cappelli; via cappotti e piumini. I colori dei fiori sbocciati sono pennellate brillanti. Le persone, stressate dalle faticose corse quotidiane, ritagliano spazi della propria vita rilassandosi in campagna o in riva al mare, accompagnati dal rumore delle onde rese scintillanti dai raggi solari. Tutto sembra dipingersi di bellezza. Anche l’umore cambia. Se c’è il sole la positività viene più facile. Può capitare di notare, sotto i tetti delle case, nidi di rondini costruiti con la professionalità di un architetto. La natura che stupisce e meraviglia.
Ma non serve obbligatoriamente uscire di casa per notare questa rinascita di luce e colore. Anche alzarsi la mattina, aprire la finestra per far entrare la frescura delle prime ore della giornata e prepararsi un caffè da sorseggiare guardando il modo che si sveglia, può bastare per notare le differenze. Mentre questi gesti fatti in pieno inverno ci presentano solo grigiore e umidità, adesso le sensazioni sono completamente diverse. Si sentono gli uccellini cinguettare, ci si perde nell’azzurro del cielo privo di nuvole minacciose. Pare che così la giornata parta proprio col piede giusto. Buongiorno mondo!
La luce del sole aiuta anche a leggere meglio le sensazioni più intime e nascoste. C’è un artista americano, statunitense per la precisione, che ha saputo trasformare in poesia le immagini della vita che osservava. Una poesia silenziosa, fatta di momenti di solitudine, dove però si possono cogliere attimi di una normalità affascinante. Ogni suoi dipinto è caratterizzato dalla presenza di una luce vivida e penetrante. Luce del sole che attraversa l’intimità di uno spazio interno in momenti qualsiasi di vite quasi tutte uguali. In un silenzio quasi irreale, la luce netta e tagliente, sottolinea i pensieri e le emozioni. Il tempo si ferma e si trasforma in attesa. Edward Hopper (1882-1967) con i suoi dipinti accompagna l’osservatore verso una visione del quotidiano che si spinge a guardare al di là del preciso momento e ad andare oltre, verso un processo di introspezione psicologica.
Anche l’umore cambia. Se c’è il sole la positività viene più facile.
Nell’opera Sole di mattina – Morning Sun – l’artista ci presenta una scena apparentemente semplice. Una ragazza sola sul suo letto si è svegliata da poco. Scruta quello che c’è fuori dalla finestra da cui entra un raggio di sole che illumina l’intera scena. Ecco il silenzio di cui vi parlavo. Lo sguardo della ragazza è circondato da una quiete disarmante. La sua giornata è appena cominciata. Il letto però è rifatto alla perfezione e questo può far intuire che abbia dormito da sola. Ecco la solitudine in questo silenzio.
Luce del sole in una caffetteria – Sunlight in a Cafeteria – può avere invece molteplici possibilità narrative. Si potrebbe immaginare che l’uomo e la donna seduti a quel caffè non si siano mai visti prima. L’uomo potrebbe aver attaccato bottone con la bella bionda parlando del tempo, scusa banale ma sempre efficace. “Bella giornata oggi vero signora?”. E da lì magari la solitudine dei due, si trasforma in una conoscenza luminosa e inaspettata. Il sole penetra dalle vetrine del bar e irradia la vita dei due protagonisti.
Persone al sole – People in the Sun – è sia solitudine che condivisione. Delle persone si rilassano seduti su un patio. Sono completamente vestite, quindi non siamo difronte a momenti di relax integrale. Si scorge però la necessità di una pausa. Un rallentare i ritmi frenetici e fermarli per qualche minuto. Ognuno con i suoi pensieri. Una solitudine condivisa nello stesso momento. Hopper fotografa e cristallizza. Racconta storie americane semplicemente aiutato dalla luce.
Sole pallido, sole caldo. Protagonista positivo indiscusso delle giornate di tutte le persone che si alzano la mattina e cominciano le proprie giornate, sperando che possano essere sempre più cariche di luminosità.