Maledette domeniche
Se l’era immaginate troppe volte ormai, così tante da sembrarle vissute realmente. Una sensazione insidiosa nel limbo tra ricordo e immaginazione. Ipotesi, inviti, programmazioni. Voglia di fare qualcosa di appagante, di vivace e divertente. Di interessante. Quelle maledette domeniche: così tanto attese durante i giorni di lavoro e così tante volte sprecate una volta arrivate.
Le Sue domeniche erano diventate sempre più pericolose. Le concedevano forzatamente il tempo per riflettere sulla gestione del tempo libero. Le davano un bilancio preciso su quanto valore stesse dando ai momenti reali. Quelli scelti, scelti davvero. Luoghi, incontri e frequentazioni. Cose abitudinarie e cose improvvisate. Tutto a tracciare un riassunto della qualità dei propri svaghi, sul tempo dedicato a se stessa.
Quei giorni così liberi la facevano sentire persa, come se la prigionia del lavoro le desse la sicurezza.
“Voglio riposare…” diceva “…prendermi un po’ di tempo per me stessa”. Il gelido Inverno che aveva attraversato aveva trovato nel cattivo tempo la scusa perfetta all’incapacità di dare corpo a quelle giornate. Il divano, la tv, la tazza riempita chissà quante volte. Ma ormai quei tempi erano finiti. Quella quiete molesta non era più accettabile. Fuori un nuovo sole splendeva e distribuiva i suoi baci generosamente.
Bam Bam Bam
Qualcuno ora bussava alla porta… ora piano, ora forte… più forte. Quasi volesse buttarla giù a pugni. Ora nessuno poteva più trovare scuse per restare sepolto nel proprio appartamento. La Primavera – così bella – reclamava l’attenzione meritata, ma avrebbe ripagato calorosamente ogni sguardo.
Bam Bam Bam
Esci di lì, bestiaccia!
Tempo dopo qualcuno l’aveva vista passeggiare negli ultimi giorni di un’estate che non aveva lasciato insoddisfatto nessuno. Sorrideva godendo della luce ancora così forte nonostante l’ora tarda. Ormai le maledette domeniche invernali non erano che un ricordo remoto.
L’Estate era stata così colma di giornate libere da programmare e rendere uniche e lei aveva saputo che farne. Quasi sorpresa ripercorreva col pensiero momenti magnifici. Fiera si riprometteva che mai, mai avrebbe sprecato ancora giorni così preziosi in futuro. Mai. Nemmeno con la brutta stagione.
L’Autunno seguente la vedeva immancabilmente un tutt’uno con il mobilio del suo appartamento. Niente era cambiato dall’inverno precedente. Il maltempo le toglieva ogni voglia di vivere. Ma era davvero una ragazza fortunata. La Primavera, prima che fosse troppo tardi, l’avrebbe salvata anche questa volta.
Bam Bam Bam