Il cuore ha più stanze di un bordello
Il cuore ha più stanze di un bordello scriveva Marquez ne L’amore ai tempi del colera.
Per le passioni, a mio parere, vale esattamente lo stesso concetto: non sono mai abbastanza e l’amore, che impieghiamo in ognuna di esse, è parimenti ben riposto. È questo il motivo per cui ho deciso di non dare un tema alla rubrica che oggi vado ad iniziare, ma una linea da seguire senza possibilità di deragliare da un percorso ben preciso, una sola regola, ma fondamentale: che ogni stanza o finestra di vita descritta sia affrontata con tutto l’amore che c’è.
Adesso basta con i preamboli, è ora di iniziare, e da cosa può prendere avvio una rubrica che parla al cuore, se non dalla storia che più di ogni altra rispecchia il primo, di amore?
Qualche settimana fa ho potuto assistere ad una particolare trasposizione di Romeo e Giulietta, realizzata per le scuole. Lo spettacolo, ben recitato dai protagonisti e diretto da Carmen Pommella in un’interessante chiave moderna e rock, è stato per me spunto di una serie di riflessioni.
Avete presente l’amore adolescenziale, quello apparentemente infinito, che non ti fa ragionare e che ti porta quasi a credere che tu non possa vivere senza l’altro? Quello di Romeo e Giulietta, appunto, o di Titanic, e ne potrei citare molti altri, sono forse quelli gli amori universali?
Romeo e Giulietta, o Titanic (…) sono forse quelli gli amori universali? La risposta è: decisamente no.
Cosa è dunque amore nella più grande tragedia mai scritta? A mio modesto parere, ciò che Mercuzio prova per Romeo: una profonda ed eterna amicizia, la più alta e pura forma di questo sentimento. E, proprio oggi, giorno da trascorrere con gli amici, vi lascio i miei auguri e vi invito a celebrare e, soprattutto, a non trascurare l’amicizia, una delle stanze preferite del mio cuore.
L’amicizia è certamente il migliore balsamo per le piaghe di un amore deluso, scriveva Jane Austen…
Ah, se Romeo l’avesse saputo…
Felice lunedì in Albis a tutti!