Una passeggiata a Piazza Garibaldi
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“Signora Pace, i risultati delle analisi sono pronti, può venire a ritirarli”. Mia figlia è da Capodanno che non sta tanto bene, ora una cosa, ora un’altra, ma è stato necessario farle un prelievo per vedere perché non ha quella che si dice una salute di ferro. Cacchio sono ancora in pigiama ma, approfittando della pausa pranzo, posso fare una corsa e raggiungere l’ospedale prima che chiuda la sala prelievi. Mi infilo la tuta, rigorosamente lasciando il pigiama sotto, metto una felpa con la zip e il giubbotto più brutto che ho. Non mi trucco e non mi pettino. Ma tutto questo ha un senso. Una come me che spende decine di euro dall’estetista non può uscire di casa così. Ma, c’è sempre un ma, l’ospedale è quello dell’Annunziata, che si trova alle spalle di Piazza Garibaldi. Ora, per chi non frequenta questa città, bisogna sottolineare che questa piazza coincide con la ferrovia, la stazione centrale per intenderci. Per molti napoletani non esiste nemmeno Piazza Garibaldi, perché quella è Piazza Ferrovia e basta. Immaginate me, sono quella della foto in rubrica eh, e pensate a Rambo. Con la mente penso al percorso meno pericoloso da fare. Premesso che non ho paura di camminare da sola, ma attraversare quella piazza fa sempre un certo effetto. Corso meridionale ok, fatto, Corso Novara pure. Già lì, però, ho qualche difficoltà. Incrocio un venditore ambulante di cd pirata. Ha tutti pacchettini di film hard. Non si vedono le copertine, perché sono chiusi con un elastico. Su ogni pacchetto c’è “l’argomento” trattato. Incesto. Rabbrividisco. Ma come si fa a guardare un film zozzo con tema l’incesto? Dio mio, fa che si apra una buca che risucchi l’essere immondo che compra quei cd, penso. Poco dopo la profumeria svolto l’angolo. Credo che Apocalypse Now sia una cosa molto simile a quella che vedono i miei occhi. Il peggio del peggio. Napoletani pessimi ed extracomunitari pessimi. Dio mio, anche per questi soggetti, che tu possa creare una fossa comune talmente grande da inghiottirli tutti in un sol colpo. E fa nulla se De Magistris si lamenta dell’ennesima buca sull’asfalto. In sequenza ho incrociato uno che ha detto che sono bellissima e che come me non ne aveva mai viste, uno che voleva vendermi il Rolex, uno che mi ha proposto Iphone 6 a 200 euro, uno che mi ha invitato a giocare alle “Tre carte” e subito dopo uno che voleva farmi giocare ad “Indovina la pallina sotto quale campanella è”. Più avanti ho visto scarpe di Vuitton e cappelli di Prada, e ancora più avanti c’è chi voleva portarmi a fare un giro turistico. L’odore del Kebab si mischia alla puzza di sudore e delle pizze fritte, fatte sulla strada. Ma sono salva. Un po’ accaldata ma salva. Sono in Corso Umberto. Respiro. Mancano duecento metri all’arrivo. Faccio le scale dell’ospedale due a due. Arrivo col fiatone, apro la busta, tutti i valori sono nella norma. Respiro. Ritorno sui miei passi. E’ una bella giornata. Ripercorro la strada che ho fatto all’andata. Mi chiedo perché. Perché mi ostino a voler restare qui. Perché metto a rischio i miei figli e perché non vado a vivere in una casetta in Toscana così mia figlia non si ammala più. Giro l’angolo e sono sulla strada di casa. Mi salutano tutti, faccio la spesa senza pagare perché ho dimenticato i soldi a casa, ma che problema c’è, un’amica mi offre un caffè, passo a prendere il pane al mio forno e do un bacio alla mia mamma, guardo il cielo ed è pazzescamente azzurro. Ecco perché.
Questa città è maledetta, per chi ci vive e per chi se ne va. Non ne puoi fare a meno, è come una droga, sai che ti fa male ma tu non riesci a stare senza.
E una droga sono anche i panini napoletani, uno tra gli street food più famosi di Napoli.
Per fare 6 panini napoletani vi occorreranno:
125 g di acqua tiepida
15 g di strutto
1/2 cucchiaino di zucchero
1/2 cucchiaino di lievito disidtratato (o 10 g di lievito di birra)
150 g farina 0
100 g farina 00
mezzo cucchiaino di sale
…e per il ripieno:
300 g tra salumi e formaggi misti saporiti (salame, pancetta, mortadella, capicollo, auricchio piccante, caciotta, pecorino)
2 uova sode
pepe
Disponete le farine setacciate a fontana e al centro versate l’acqua tiepida in cui avete sciolto zucchero e lievito. Iniziate ad impastare energicamente e poi aggiungete strutto e sale, continuando ad impastare per almeno 5 minuti.
Formate una palla e mettete a lievitare in un contenitore, coperta da un canovaccio, in un luogo tiepido per almeno 1 ora. Raddoppiato il volume, stendete l’impasto a forma di rettangolo e sparpagliateci sopra i salumi, i formaggi e le uova sode fatte a piccoli pezzi. Rollate la sfoglia dal lato lungo e poi con un coltello ben affilato tagliate i 6 panini napoletani.
Disponeteli su una teglia ricoperta con la carta da forno e lasciateli lievitare un’altra ora.
Trascorso questo tempo, spennellateli con un tuorlo d’uovo e infornateli a 180° per 25-30 minuti circa..ma voi guardateli per decidere la gradazione di colore che desiderate.
ESAGERATI…io vi ho avvisati!