En e Xanax
Attacchi di panico, ansia e paura. Ecco a cosa servono En e Xanax. Ansiolitici, più precisamente derivati delle benzodiazepine. Lo studiai per l’esame di psichiatria, ed anche per quello di farmacologia. Che ansia il giorno degli esami: la paura di aver dimenticato tutto mi provocava una vera e propria crisi di panico. Ci ripenso spesso. Come penso spesso che ansia, panico e paura in fondo sono emozioni che provo quotidianamente. Le ho sempre provate fin da piccola. Ero una bambina molto paurosa, ma tra tutte le cose spaventose che mi hanno fatto piangere e disperare, quella che più mi terrorizza ancora oggi è la paura del buio. Proprio per questo la notte spesso “dimentico” il computer acceso. Lo lascio lì, socchiuso sulla scrivania e se non riesco ad addormentarmi subito, lo guardo. Rimango incantata ore a mirare la luce soffusa che esce dal monitor. Perché è nel buio della notte che ho paura. Il silenzio della sera è madre fertile di pensieri occulti. Ricordi, preoccupazioni, timori, angosce rimpiazzano il sonno e mi opprimono, loro sanno come farmi male. Così quel buio prende forma, diventa entità capace di ferirmi, in grado di farmi soffrire. E’ tutto nella mia testa eppure io quel dolore lo sento ed è più fisico di quanto si possa immaginare. Da quel preciso istante sprofondo in un vortice nero, dove paura attira paura e tutto ciò che provo ad immaginare riesce in qualche modo a terrorizzarmi sempre di più. Cessano di esistere pensieri felici. Il mio battito aumenta, fino a sentirne il rumore nel silenzio della stanza. Sento freddo. Rapide ma continue scariche elettriche contraggono ogni mio singolo muscolo: sto tremando. Una goccia di sudore mi taglia il viso accarezzandomi la guancia e bagnando il cuscino. Avvicino le gambe al petto stringendomi in cerca di protezione e di calore. Non riesco a smettere di tremare. Vorrei solo dormire ma il cuore non accenna a fermarsi. Pensieri terribili si susseguono, immagini spaventose mi passano davanti agli occhi. Ogni minimo rumore mi fa sobbalzare. Continuo a tremare. Infilo la testa sotto la coperta, provo a nascondermi da questo mostro che si sta abbattendo su di me. E’ sempre peggio: non respiro e mi sembra di soffocare. Con coraggio sposto il lenzuolo. Caccio la testa e distendo le braccia lungo il corpo. Ho paura ad averle lì, scoperte e vulnerabili, inghiottite dal buio, ma qualsiasi movimento ora può essere troppo, così resto immobile, rigida. Pietrificata dalla paura. L’aria fuori dal letto è pungente, mi sento il viso intorpidito, le guance pizzicano e le mani formicolano. ‘E’ un ottimo segno,‘ provo a convincermi ‘il sangue scorre ancora nelle vene, il cuore non è esploso‘. Cerco di respirare piano e profondamente. Inspiro dal naso e cerco di gonfiare il diaframma: l’aria è in circolo. Espiro dalla bocca. Guardo l’orologio. Sono passati solo dieci minuti. Ho pensato di morire. Forse avrei bisogno di En e Xanax per riuscire ad addormentarmi. Se solo trovassi la forza di scendere dal letto, ma non posso mettere i piedi a terra, il cuore al pensiero accelera di nuovo. ‘Mi devo calmare. Sii razionale’ mi ripeto ‘Non sta succedendo niente. Non sta succedendo assolutamente niente.’ Convincermi sembra essere la cosa più difficile al mondo, però piano riesco a trovare un po’ di coraggio per allungare la mano verso il comodino. Eccola. L’ho presa la mia medicina. Ora devo solo mettere le cuffie e premere play.
En e Xanax – Samuele Bersani
En e Xanax non si conoscevano prima di un comune attacco di panico
E subito filarono all’unisono
Lei la figlia di un’americana trapiantata a Roma
E lui un figlio di puttana ormai disoccupata
En e Xanax si tranquillizzavano
Con le loro lingue al gusto di medicina amara e chiodi di garofano
Lei per strada
Lui rubava i libri della biblioteca e poi glieli leggeva
Seduto sopra un cofano
Se non ti spaventerai con le mie paure
Un giorno che mi dirai le tue troveremo il modo di rimuoverle
In due si può lottare come dei giganti contro ogni dolore
E su di me puoi contare per una rivoluzione
Tu hai l’anima che io vorrei avere
En e Xanax quando litigavano avrebbero potuto fermare anche il traffico di New York
O uccidersi al telefono
Lei si calmava
Lui la ritrovava nuda sulla sedia e poi sovrapponevano il battito cardiaco
Se non ti spaventerai con le mie paure
Un giorno che mi dirai le tue troveremo il modo di rimuoverle
In due si può lottare come dei giganti contro ogni dolore
E su di me puoi contare per una rivoluzione
Tu hai l’anima che io vorrei avere
En e Xanax si anestetizzavano con le loro lingue al gusto di menta e marijuana
E poi si addormentavano
E poi si addormentavano
E poi si addormentavano
E poi si addormentavano
E poi si addormentavano
E poi si addormentavano