L’orecchino di perla
L’orecchino di perla è il regalo giusto per tutte. Quando, e se, avrò una figlia, sarà il primo dono che le farò. E a mia nonna, che compie gli anni il mese prossimo, ne porterò un paio. Ogni donna, grande o piccola, nera o bianca, lesbica o eterosessuale, magra o grassa, dovrebbe avere almeno un paio di orecchini di perla.
E non solo perché Vermeer ce li ha fatti amare. Le perle hanno una loro filosofia implicita. Innanzitutto sono
Delicata e imperitura, essenziale e discreta. La perla è donna
Come il quadro che rappresenta la ragazza con l’orecchino di perla e come il film che l’ha reso famoso, richiede pazienza per essere apprezzata. D’altronde, scommetterei che nemmeno la Gioconda avesse fatto colpo al primo sguardo. Così, quando ammiriamo quel dipinto o seguiamo la storia di Griet ci chiediamo dove vada a parare il tutto. E poi scopriamo che non para proprio da nessuna parte. Che la magia dell’intreccio sta nella nostra mente, in quello che immaginiamo e che il regista ci lascia intuire senza svelare.
Così capita che ci si svegli una mattina e nulla sembri starci bene addosso. E’ in quei giorni che dobbiamo tirare fuori dall’armadio la coperta di Linus: quegli abiti e quegli accessori che non possono sbagliare. Un paio di jeans, comprati forse a tredici o quattordici anni, quando ancora l’unica occasione di vita sociale, oltre alla scuola, erano le scorribande in centro il sabato pomeriggio. Il maglione che non è né troppo lungo né troppo corto, né troppo pesante né troppo leggero. Le scarpe con cui puoi camminare per ore ed entrare in un locale raffinato senza sentirti a disagio. E, ovviamente, gli orecchini di perla.
Delicata e imperitura, essenziale e discreta. La perla è donna.