Una sgomitata a Pirandello
E se invece di trattare sempre Pirandello come un mostro sacro accorciassimo per una volta la distanza fra noi e lui? Se decidessimo di rivedere le sue opere teatrali, di stravolgerle un po’, asciugarle, cercarne l’essenziale oltre le lunghe disquisizioni filosofiche, prenderle in giro in maniera ironica ma non beffarda? Se tagliassimo via le infinite didascalie da lui inserite per ridurle ad un gioco di dita puntate e ad altre intelligenti scelte di regia?
“Sei personaggi in cerca d’autore” della compagnia VicoQuartoMazzini, in scena fino al primo marzo al Teatro dell’Orologio di Roma, è proprio questo. Quattro ragazzi si impossessano di un classico e lo traspongono in maniera più vicina alla loro sensibilità, dissacrandolo, rendendolo “uno di noi”. Di Pirandello rimane la trama in senso stretto e il rimbombo di una voce fuori campo che lo cita. Per il resto, ci sono rimandi alla cultura pop, lustrini dai colori accecanti, melodie commerciali, stacchetti di ironia, un hamburger ambulante.
Le tematiche più strettamente pirandelliane non sono sommerse da tutto ciò: galleggiano sul palcoscenico per l’intera durata dello spettacolo. Lo strazio del personaggio che deve rivivere il suo dramma, il conflitto fra persona e personaggio, la ricerca di autenticità, di unicità, la messinscena e la realtà, l’intercomprensione che svanisce poco a poco o che non c’è mai davvero stata.
Ma soprattutto le trovate di regia inserite per “dare una sgomitata” a Pirandello, come dice uno degli attori, finiscono per amplificare il suo messaggio: la realtà che lo spettatore vive e vede fuori dal teatro si mescola a ciò che troverà in scena.
Sarebbe più esplicativo poter fornire i dettagli di questa meravigliosa regia che regala agli spettatori l’opportunità di prendere parte a uno spettacolo coinvolgente, ma è altresì bello che ognuno vi si rechi ignaro di ciò che troverà, per potersi sorprendere ancora di più.
A noi, quindi, non resta altro che consigliare a tutti la visione di “Sei personaggi in cerca d’autore” della compagnia VicoQuartoMazzini con la regia di Gabriele Paolocà.