Amore aspro come il limone, dolce come la poesia
A te… ragazza dagli occhi verdi
Nella luce dei tuoi occhi un giorno incontrai qualcosa che era dentro di me, e che io ignoravo
ma che c’era di sicuro, e di cui mi rallegrai. Ciò che nella vita in realtà desideravo.
Volevo molto essere poeta, un poeta volevo diventare
così poemi e poesie comporre, in questo puoi sperare.
Perché, come il verde dei tuoi occhi che qualcuno mi fan ricordare.
E il verde della natura che nei nostri bei boschi appare.
Certamente farei poemi e poesie belli come loro,
eppure uguali a te.
R. Edigmar (Limoeiro Ramon)
San Paolo. Questa volta con il sole, l’estate e il samba nell’aria. Nel parco del centro hanno acceso la musica, perché oggi si festeggiano quattrocentosessantuno anni dalla nascita della città. La gente cammina ma senza fretta e una vecchina, reggendosi con una mano al bastone, scuote l’altra in aria ed agita i piedi cercando di seguire il ritmo.
Tutto è grande in questa selva di pietra, enorme, maestoso come solo il lusso più sfrenato e la povertà più assurda. Ci ripariamo all’ombra di un edificio e combattiamo il caldo a suon di gelati. Un adolescente si avvicina e mi chiede se gli posso dare quel che avanza del mio: Ho fame.
La metropolitana è un rifugio temporaneo al calore dell’estate paulista, con l’aria condizionata sparata in faccia che per un attimo ti fa quasi rabbrividire. Per una londinese abituata a prendere i mezzi nelle ore di punta, entrare nella carrozza di un treno o nell’autobus è come sospendere il fluire del tempo, sottoporsi volontariamente ad un incantesimo che si spezza solo con l’arrivo a destinazione. Si sta schiacciati gli uni agli altri in uno spazio minuscolo senza potersi toccare né tantomeno guardare. C’è chi fa finta di dormire, chi non scolla lo sguardo dal cellulare. L’importante è non cercarsi, l’importante è evitare di sembrare umani.
E invece qui una mano mi tocca ed io mi volto di scatto. Un signore con la coppola nera e i baffi folti mi offre un foglietto giallo. Pra você, mi dice: per te. E leggo. A te… ragazza dagli occhi verdi.
Ha l’effetto di un secchio d’acqua tirato in faccia a uno che dorme. Mi guardo intorno e l’incantesimo si spezza: io esisto (e ho gli occhi verdi…) e sono circondata di persone che vivono ed hanno una storia da raccontare. Come chi mi ha donato questa poesia.
Ramon, venditore di limoni ma anche poeta, si chiama in realtà Edigmar Pereira da Silva. E’ diventato Ramon dopo una paralisi che gli ha immobilizzato il braccio e la gamba sinistra. Per avere di che nutrire il corpo ha iniziato a vendere limoni per strada, per avere di che nutrire lo spirito ha iniziato invece a scrivere poesie.
A Ramon piace parlare d’amore, delle gioie e delle pene d’amore, dell’amore relazione e dell’amore contemplazione. Dell’amore terapia di tutti i mali, come un po’ la poesia. Perché la poesia non solo l’ha salvato dalla depressione e dalle preoccupazioni, ma ha un indubbio potere di auto-aiuto per tutti coloro che accettino di farsi emozionare.
Ramon viaggia con la gente e alla gente si rivolge, attento a non svegliare il sonno di chi invece è intento a riposare. Osserva chi gli sta intorno e distribuisce poesie personalizzate, o quasi. Faccio attenzione alla fisionomia – dice – o allo stato d’animo di chi viaggia con me. Quindi decido cosa regalare.
chi ama davvero, in verità, l’amore non lo sa spiegare.
Arriviamo a destinazione e prima di sparire mi passa un altro foglietto. Questo lo dai al tuo innamorato. Apro la bocca per spigargli che un innamorato non c’è, ma poi ci ripenso. Mi ha appena detto che l’amore è mai smettere di sperare. Allora leggo…
Voglio vederti
Sempre sorridente, sempre sorridente ti voglio vedere.
Ma se dovessi piangere voglio essere una lacrima
che nasce nella luce dei tuoi occhi, scorre nel morbido tuo viso
nel calore e nella dolcezza delle tue labbra, muore.
E in fondo al tuo cuore nuovamente rinasce.
R. Edigmar (Limoeiro Ramon)