La dura vita di una chiocciola
Quanta vergogna mi fece provare il segno @ quel pomeriggio di ottobre. Erano ancora i tempi in cui, dopo il cellulare, ci si scambiava la mail e non il contatto facebook. E io lo stavo facendo con un ragazzo davvero carino. Avete presente quando ti senti proprio fica? Sì, perché gli avevo appena tolto una briciola di cenere dai boccoli che tanto lo facevano sembrare Silvio Muccino. E lui pareva aver gradito il gesto. Così mi aveva chiesto la mail, dandomi la sua blablabla@hotmail.it
Nessun problema se me l’avesse scritta. Invece me l’aveva dettata. E a un certo punto scattò quell’at. At? Scusa, puoi ripetere? Ma sì, mi disse con quel suo accento brianzolo, la chioccola. Preso appunto da scolaretta con un retrogusto amaro di provincialismo in bocca, imparai che chiocciola si chiama anche at. Eppure io l’ho sempre chiamata chiocciola. E continuo a farlo.
Ma, qualche giorno fa, leggendo un articolo di Repubblica che recensiva il nuovo libro di Massimo Arcangeli Biografia di una chiocciola, mi sono rallegrata. Perché in Italia @ è chiocciola. E ho pure fantasticato: pensa se a prendere l’indirizzo mail di quel signorino fosse stata una studentessa erasmus. Non dico una scafata inglese o americana, ma mettiamo anche solo una cinese. In mandarino @ è xiao laoshu, che significa topolino. Quindi lei non avrebbe proprio avuto scampo.
In Svezia e in Groenlandia poi, il mistificante segno è detto Snabel-a, cioè a-proboscidata. In Russia e in Uzbekistan è cagnolino. In polacco e in bulgaro è scimmia. In rumeno ed estone è invece coda di scimmia. In ungherese è verme. In greco papero. Per i turchi le cose si complicano, perché @ si legge et, a cavallo, ma anche, çengelli a (a uncinata). I giapponesi lo chiamano attomaku (at), ma anche naruto, un cilindro di pesce salato che, una volta tagliato a fette, assume la caratteristica forma a spirale.
Nella maggior parte dei dialetti arabi @ è fi, ma la vera questione, guarda caso, la pongono i francesi. Il termine ufficiale è arobase, ma pare quanto mai improbabile che i nazionalisti del linguismo per eccellenza attingano alla parola spagnola arroba. Forse i baguette-mangeants si sono scordati dell’origine più remota: a rond bas, cioè a minuscola rotonda, o la semplice à, nel senso di al tasso di, laddove gli scribi amanuensi in passato arrotondavano elegantemente l’accento grave con uno svolazzo.
Che ci volete fare. La vita è complicata come una chiocciol@ che fa fatica a uscire dal suo guscio. Io però, tornando a quel pomeriggio, nel guscio mi ci sarei proprio rintanata.
Ovviamente non manca la gara alla paternità del simbolo. Giorgio Stabile, storico della scienza e paleografo, già una quindicina di anni fa, nel suo saggio L’icon@ dei mercanti ne rivendicava l’talianità cinquecentesca. Pare che nel libro di Arcangeli possiate trovare queste e altre curiosità, tra cui il fatto che gli anarchici spesso usino la lettera A contornata da un cerchio, e che le copie superstiti dei cartoni di Leonardo da Vinci per la battaglia di Anghiari riportino bellissime chiocciole e ghirigori. Un po’ meno bello è dover scrivere a mano il simbolo. Io, modestamente, non me la cavo male, ma ho visto cose che… Una volta un mio amico (non il brianzolo, anche se sarebbe stata una grande rivincita) scrisse la @ talmente male che la scambiai per una Q.
Oltre alla complessità semiotica, @ presenta anche insidie tecniche. Per esempio, la mia attuale tastiera implica l’unione dei tasti alt e ò, ma con altri pc mi sono trovata ben più a disagio. Come dai computer dell’università, dove la @ era tasto invio + q, nonostante il simbolino fosse chiaramente indicato alla lettera p.
Che ci volete fare. La vita è complicata come una chiocciola che fa fatica a uscire dal suo guscio. Io però, tornando a quel pomeriggio, nel guscio mi ci sarei proprio rintanata.