La dieta di libri di Zadie Smith e l’arancino scomposto
La citazione:
“Cambiare idea“, di Zadie Smith
“Proprio come si dice “mangiare equilibrato”, io tento di leggere equilibrato: se vi ritrovate frasi troppo ampie, barocche, diminuite il vostro consumo di David Foster Wallace e mettetevi a Kafka, quasi fosse una dieta di verdure crude. Se la vostra estetica s’è fatta talmente raffinata che vi impedisce di tracciare una qualsiasi parola sul foglio, smettete di preoccuparvi di ciò che penserebbe Nabokov: prendete del Dostoievski, uno per cui lo stile era meno importante della materia”
Bellino, il suggerimento della Smith. Come ogni aspirante scrittore sa, infatti, la più grande tendenza quando si mette mano al foglio bianco è quella di riscrivere l’ultimo libro che si è letto. La dieta libraria quindi è anche sinonimo di sguardo critico su quanto si è scritto e tentativo di migliorarsi. D’altronde si sa: “dieta” in origine non significa riduzione drastica ma semplice regime di buona alimentazione. Azzeccato più che mai, quindi, l’accostamento con le buone letture.
Rimanendo sulla tematica, lascio la ricetta dell’Arancino scomposto.
Esemplare di dieta mediterranea, pasto completo ed equilibrato, è in fondo in fondo un semplice svuota frigo. C’è però da dire che ho schivato la tentazione di comporre un arancino vero e proprio. E c’è da ammettere che l’ho evitato non tanto per paura del fritto quanto per la coscienza dell’incapacità nel gestire pallottole di riso oltremodo grandi senza farle franare e sbriciolare nell’olio – con conseguente addio al mio pranzo.
La ricetta:
Arancino scomposto
Ingredienti:
– Avanzo di riso allo zafferano
– Ragù avanzato (il mio era di cinghiale!)
– Piselli congelati
– Cipolla, olio, pepe, noce moscata, parmigiano
– Un uovo
Un piatto semplicissimo (!) che porta colore in tavola con pochissimo sforzo.
Ho lavorato il riso avanzato con l’uovo e l’ho passato al volo in padella. Messolo in piatto affianco al ragù scaldato e ai piselli: scongelati e lessati, poi passati sulla cipolla soffritta e conditi con pepe, noce moscata e pochissimo parmigiano. Lo spicchio verde, cremolato, ben si sposa con quello rosso e saporito del ragù di cinghiale. Ma il re resta il riso giallo. Ingrediente salvatore è l’uovo, che ha dato nuovo sapore al riso che, altrimenti, rimasto dalla sera prima, sarebbe risultato secco. E poi, si sa che uova e piselli sono un duo consolidato.
Non credo di aver altro da aggiungere, se non: buon appetito!