Storie
Un po’ di Coltrane, che non fa mai male. Rock e musica classica. E la discografia completa dei Pink Floyd
Pari siamo! Io la lingua, egli ha il pugnale. (Rigoletto, atto I, scena VIII).
Come nasce una storia? Attraverso ciò che ci accade. Rivisitazione.
Oggi sono andato a fare quattro passi vicino al cimitero del mio paese. La mia salute non c’entra. Quelle strade rappresentano un posto molto tranquillo. Sì, la battuta è facile. Lì si dirama un piccolo percorso podistico. Cinque chilometri. Lo frequento da un paio di anni. Quando vado tra le tre e le quattro incontro un sacco di gente in attesa del defunto del giorno. Il carro funebre, le corone. La banda di musica. Parenti, amici e conoscenti tutti. Un’intera filiera di convenevoli. Fatta di pacche sulle spalle, abbracci e strette di mano. Pianti improvvisi e sorrisi cordiali. Tutto ti lascia di stucco. Nel senso del tumulo.
Il defunto sta lì. Oramai non può fare più nulla. Non può fermare tutto quello sta succedendo dietro di sé, né tutto quanto gli è già successo. Se potesse intervenire nelle discussioni di quanti sono lì per onorarlo, ci sarebbe da divertirsi. Vicino al cancello scorgo un mio compaesano. Mi fermo, allungo le orecchie e provo ad ascoltarlo. Parla dei sindacati che, a suo parere, non fanno bene il loro mestiere. Rifletto. Questo signore parla di sindacati ad un funerale. Credo sia una cosa abbastanza comune. A volte il silenzio sarebbe la strada migliore. Magari quando è al lavoro parla dei suoi affari: Oh, avete visto chi è morto ieri?
i sindacalisti hanno sempre lavorato. Poi quando ero vivo a te non ti sopportavo nemmeno.
Sarei divertito se si dovesse verificare una situazione del genere. So che non si verificherà mai. La gente teme di mettere qualcun altro di fronte alla realtà. E anche perché mi pare difficile che un morto riesca a reagire in questa maniera.
Quando muoio mi faccio cremare tutta la vita. Nel senso che resto fermo in questa mia convinzione. Mi immagino un funerale solenne. Con la classica musica di merda. Vorrei evitare il rito funebre, sinceramente. Ma sono certo che nessuno esaudirà questo mio desiderio.
Voglio musica sfiziosa. Un po’ di Coltrane, che non fa mai male. Rock e musica classica. E la discografia completa dei Pink Floyd. Roba così, insomma. Non voglio vedere piangere nessuno, ché altrimenti mi incazzo. Niente argomenti seri come politica o economia. Bisogna trattare temi leggeri. Non il calcio, altrimenti finisce in rissa.
Voglio vedere volti distesi, al mio funerale. Gente che ride ricordando le cazzate fatte assieme. Non mi sembra giusto che si pianga alla morte di una persona senza il parere del diretto interessato.
Ad ogni modo il mio dubbio è ancora intatto.
Come nasce una storia?
Non possiamo saperlo.
L’unica cosa sicura è come finisce.