E cadde addormentata
E’ nata una bimba nel Regno. E’ nata una bimba che profuma di fiori, bella come il sole, preziosa come una gemma e che avrà in sé tutte le virtù. Sarà una guerriera forte e coraggiosa, ma anche amante del focolare domestico, amerà il popolo e sarà dolce e gentile. E il giorno del suo quindicesimo compleanno morirà. Il viso dei bimbi impietrisce. Alcuni gridano: “No“! E infatti cadrà solo addormentata. E’ una storia antica questa, di quelle che si racconta prima di andare a a dormire. Perché per quanto ci sia un momento complicato e carico d’ansia nella storia, è il lieto fine che conta.
Un sonno che custodisce ma che non libera, che inchioda in una dimensione spazio temporale lunga cent’anni, che non fa avanzare.
Le fate li affascinano e li proiettano, trasportandoli, in una dimensione onirica ed ovattata, in cui la dolce e delicata principessa è rappresentata da una sfera, da accarezzare e proteggere. Ma si sa, i bimbi hanno un’immaginazione fervida e con la loro fantasia riescono a fare salite e discese memorabili. Ed è per questo che alla platea piccola ed attenta questa messa in scena è piaciuta tanto. Ed è piaciuta anche ai genitori, e ancor di più a quanti, tra questi, hanno saputo cogliere più profondamente il senso della metafora. Un sonno sì che non fa morire, ma che non fa neanche vivere.
Il sonno è come il cordone ombelicale che lega i genitori ai figli, che benché venga reciso ancor prima del primo vagito, resta sempre metaforicamente attaccato. Un sonno che custodisce ma che non libera, che inchioda in una dimensione spazio temporale lunga cent’anni, che non fa avanzare.
E prima o poi arriva il principe, che affronta i rovi e le spine, che rischia la sua stessa vita, che sarà egli stesso portatore di nuova vita.
Brave le tre attrici che vestono di volta in volta nuovi personaggi: Adele de Serpis, Valeria Luchetti e Melania Balsamo.
Per il calendario dei prossimi spettacoli cliccate qui.