Chi cerca trova
Lucio aveva una sua idea precisa sul tema. Del quale aveva letto tutto il possibile, saggi, siti internet, romanzi, aveva visto film e ascoltato conferenze e dibattiti. Per arrivare a una conclusione. Non solo che il Santo Graal non esisteva come oggetto, cioè non era né la coppa dove Cristo aveva bevuto nell’Ultima Cena, né quella dove era stato raccolto il suo sangue mentre era sulla croce, ma che non corrispondeva neppure alla più fascinosa e pruriginosa ipotesi del grembo di Maria e tutto quel che segue con la dinastia dei Merovingi.
La tesi era che si trattasse solo di una astuzia medievale per dare un senso a chi combatteva, ai cavalieri. Il Graal non era la ricerca di qualcosa, ma semplicemente la ricerca. Non che la tesi fosse poi tanto originale e sovversiva, ma ci aveva impiegato tanto a arrivarci che Lucio la considerava un sofisticato pensiero innovativo. La moglie si divertiva con questa passione del marito, innocua e in fondo culturale e metafisica, qualcosa che facesse da contraltare al suo lavoro un pò asettico di fiscalista, anche se Lucio non lo considerava affatto freddo, anzi trovava che fosse appassionante partecipare a capire che cosa fosse di Cesare da dare a Cesare, mentre l’altro lato di sé provvedeva un pò anche a capire che cosa fosse di Dio da dare al Medesimo.
Eppure neppure Lucio poté resistere. Convinse la consorte a scegliere, per una volta, non il mare con la cognata, ma un viaggio in Scozia: i panorami sono bellissimi, diceva, e anche i castelli sono pieni di fantasmi. In realtà voleva vedere con i suoi occhi la cappella di Rosslyn, vicino a Edimburgo, luogo templare per eccellenza, ricca di fascino esoterico e curiosità storiche. E voleva osservare anche la “colonna dell’apprendista“, che per essere stato più bravo del maestro ne aveva pagato la vendetta con la vita.
Quando vi arrivò, gli dette fastidio incontrare i turisti lì per la curiosità di libri letti o film visti e non per farsi una ragione documentata di leggende o di misteri irrisolti. Proprio le leggende vogliono che lì sia sepolto il tesoro dei templari, o preziosi documenti paleo cristiani, oppure il mitico Graal. Ma davanti a quella abbondanza di arte simbolica, mentre la moglie si godeva l’insolita bellezza della cappella, Lucio si mise a fissare il rilievo delle pannocchie di granoturco lì nonostante che l’America fosse stata scoperta una ventina di anni dopo la costruzione del piccolo tempio, e si chiese: visto che non cerco nemmeno il Graal, allora che diamine cerco? E’ sensato cercare, per la ricerca, quello che si sa che non c’è? Oppure bisogna porsi obiettivi più modesti, magari materiali che in fondo altro non sono che una sopravvivenza un po’ più abbondante nei mezzi?
Rideva perché dopo anni di ricerca, era arrivato a una conclusione, si era fatto un convincimento, e il viaggio era finito.
Lui la guardò, poi sorrise, quindi scoppiò in una bella risata, che lo fece passare da maleducato di fronte agli altri turisti, meno consapevoli di lui ma certo più a modo. Rideva ancora uscendo dalla cappella, con la moglie imbarazzata che cercava di placarlo. Rideva perché dopo anni di ricerca, appunto, era arrivato a una conclusione, si era fatto un convincimento, e il viaggio era finito. Il dubbio l’aveva tenuto in marcia, la convinzione l’aveva fermato, lì davanti a una pannocchia fuori tempo.
Fecero appena in tempo a tornare in patria, quando Lucio si sentì male. Solo un piccolo infarto. Fu salvato, e con l’aiuto della moglie, si rimise in sesto anche per tornare in studio. Ai clienti che lo perseguitavano chiedendo di poter essere certi di quanto avrebbero dovuto pagare, rispondeva sorridente: “Mi creda, anche nel fisco, la certezza può uccidere“.
Ma non capivano, ovviamente.