Buoni propositi due a due #1
C’è chi crede che i buoni propositi non servano a nulla, chi li snobba considerandoli alla stregua delle tante trovate dei benpensanti sotto le feste.
Io, invece, continuo a farne ogni anno e per il 2015 ho voluto dare il meglio di me: ho preparato un foglio e lo ho affisso in camera: una vera e propria top ten da trovarsi di fronte agli occhi ogni mattina, al risveglio.
Sarà che sono un’appassionata di elenchi e bisognosissima di essenzialità e ordine mentale, sarà che ci sono tante cose che vorrei fare ma che non ho mai tempo di fare e che c’è troppo tempo che mi rendo conto di non usare pienamente, presa a scrollare Facebook. Il mio foglio serve proprio a costituire un monito costante, un promemoria delle tante cose che, a fine 2015, non voglio rimpiangere di non aver fatto.
Una di queste è: guidare, ma anche andare in bici.
Guidare perché ho quasi totalmente smesso. Il mio recente rapporto con l’automobile è consistito nel farmi coraggio ed utilizzarla a Capodanno 2014 e poi in quello del 2015, forse una manciata di volte in più. Eppure mi ricordo bene di quando, tre anni fa, ho guidato per metà del tragitto durante una gita con amici: sì, quest’anno voglio tornare a quell’autonomia. Voglio che la rinuncia alla macchina sia una scelta ecologica e non dettata da paura e inesperienza. Ecco quindi metà del mio proposito. L’altra metà consiste nell’usare, invece, la bicicletta. Ce l’ho: è -mi spiegò
Voglio innaffiarli quando sono felice e raccogliere le loro foglioline quando sono triste
Guidare quanto basta per dirmi autonoma, girare in bicicletta per sentirmi libera: ecco lo strano paradosso del mio primo proposito.
Il secondo proposito, per rimanere in tema, è quello di prendermi cura di alcune piante e fiori.
Dei miei venti -venti!- bulbi di tulipano, acquisto che porta con sé pezzi di cuore e il ricordo di Amsterdam, alcuni hanno dato alla luce un minuscolo fusto. Quasi commossa li ho osservati questa sera, poco dopo aver affisso in camera il pannello dei buoni propositi. Ho dato loro un goccio d’acqua e credo di aver anche lasciato sgorgare dell’amore per quelle piantine – a patto che possano farsene davvero qualcosa: io me lo auguro e ci credo.
Quando sarà estate voglio sull’angolino di terra del mio orto origano, salvia, basilico, prezzemolo, erba cipollina, aneto, rosmarino, maggiorana, timo e chi più ne ha più ne metta. Voglio innaffiarli quando sono felice e raccogliere le loro foglioline quando sono triste, per insaporirci i miei piatti.
E, prima di continuare a raccontare i miei buoni propositi, esorto anche te, lettore, a raccontarmi i tuoi.