Panelle troppo educate
Ci sono preparazioni in cui è ovvio dire “aspettare che il composto si raffreddi” ma queste parole la signora di Giallo Zafferano le ha usate su Sky venti minuti fa a proposito delle panelle fritte palermitane.
Capisco che lei è fondamentalmente bon ton alla Gweneth Paltrow che indossa un tailleur cipria nella sua cucinetta pulita mentre agita una frusta in legno in un tegame con il fondo bianco, e se parla italiano – poveraccia! – la colpa non è sua. Ma idda, la signora di Giallo Zafferano, la parola “composto” in questo caso non può usarla, buttana della miseria! (scusate)
Perché uno degli ingredienti fondamentali del pane e panelle palermitano, è la vastasaggine. Vabbè, traduco, la volgarità. Il pane e panelle si mangia nei quartieri popolari dove la gente, quando litiga, non dice semplicemente cose tipo “ti auguro di stare male”, no, i palermitani della Vucciria e di Ballarò usano espressioni strutturate quali “devi buttare sangue dal cuore a riempire una vasca e farti il bagno”. Immaginare un panellaro palermitano dire “cucì, aspetta che il composto si raffreddi”, io proprio non me lo immagino.
Perdoniamo la signora di Giallo Zafferano con riguardo all’uso di quel termine, ma lei ha commesso peccati da ultimo girone. Evvabbé che non spalma l’impasto di ceci sulle tavolette di legno (si giustifica dicendo che non le ha) e allora lo versa in una teglietta da plumcake, ma tagliare le panelle in fette da mezzo centimetro no, non si può né sentire e manco guardare. La signora di Giallo Zafferano si merita una domanda del tipo: Buttana della miseria, ma una panella l’hai mangiata mai?
La signora di Giallo Zafferano mette l’olio di arachidi a friggere, e quando la temperatura raggiunge i 180 gradi lancia quattro mattonelle di ceci.
Senta, signora di Giallo Zafferano, mi guardi nelle palle degli occhi – le vorrei dire – lo sa la signora con le minne grosse che frigge panelle in corso Tukory come lo capisce quando l’olio è caldo abbastanza? La signora del corso Tukory ci sputa dentro, e se la saliva fa gli schizzetti allora l’olio è pronto.
Ma forse la signora di Giallo Zafferano a sputare non se la fida. E allora perché dedicare una puntata del suo programma alle panelle?
(Però la ricetta era quella giusta, ci mise pure il prezzemolo, brava! E alla signora di Giallo Zafferano dico che se le resta un po’ composto, aggiunga cipolla e faccia delle polpette da friggere, si chiamano “raschiature” – alla Vucciria si possono mangiare tutte le sere dalle dieci in poi)