Il Bacio di Hayez: tenerezza o altro?
Oggi, forse perché ho tanta voglia di tenerezza, vi parlerò dell’opera Il Bacio di Francesco Hayez (olio su tela di 112 × 88 cm, Pinacoteca di Brera).
Una coppia si sta baciando con trasporto. L’immagine è chiara ed è sicuramente una delle più famose della pittura italiana. Il motivo di tale successo è legato probabilmente all’immediatezza della composizione; la sua lettura è abbastanza semplice. Anche per questo è stata fonte di ispirazione per molti film, pubblicità, poster. Sembra che anche la prima immagine dei Baci Perugina, con i due amanti che si baciano, sia frutto di una rielaborazione de Il Bacio di Hayez.
Ci sono però, come spesso accade, diversi livelli di lettura. Il più diretto è quello sentimentale: un bacio appassionato. Nessuna distrazione, neanche le espressioni dei due protagonisti, che si intravedono appena. Tutto si concentra sull’azione dei due innamorati. L’uomo stringe a sé la donna, in particolare il suo viso, come per non farsela scappare. Lei si abbandona all’impeto senza indugi. E come darle torto!?
In realtà, una lettura più attenta rivela la possibilità che si tratti di un bacio d’addio tra i due. Questo sarebbe dimostrato dall’uomo e dalla sua postura: ha un piede poggiato sullo scalino ed ha un coltello in vita. Come se fosse pronto a scappare o a partire. Quindi forse non è un semplice saluto. In questo modo il bacio diventa drammatico e fa pensare ad una separazione.
Un particolare: sullo sfondo, a sinistra, si intravede un’ombra. Questo crea tensione. Probabilmente i due si sono incontrati di nascosto, e quindi rischiano di essere scoperti. L’ambientazione medievale arricchisce di mistero tutta la scena.
Come vi accennavo prima però, ci sono diversi livelli di lettura. Partiamo con l’inquadramento storico: il quadro è stato realizzato nel 1859, in pieno Risorgimento, nel momento in cui si combatteva la Seconda guerra d’Indipendenza, che sancì l’alleanza tra il regno di Sardegna di Vittorio Emanuele II e Cavour, con la Francia di Napoleone III, per privare gli austriaci della Lombardia e del Veneto.
Dunque l’ambientazione medievale è un tranello. L’artista fa riferimento a fatti della sua epoca. L’uomo potrebbe quindi essere un soldato pronto a partire per la battaglia o per l’esilio, che saluta, forse per l’ultima volta, la sua amata.
Ancora, un ultimo livello di lettura, vede la celebrazione dell’alleanza tra Francia e Italia (accordi di Plombières). In effetti, i colori dei vestiti dei due protagonisti, riprendono quelli della bandiera italiana e francese: il bianco della veste, il rosso della calza, il verde del cappello e del risvolto del mantello e il blu della parte bassa del vestito della donna.
Nella versione del 1861 l’abito della donna è bianco. Forse il pittore ha voluto rimuovere il colore che, insieme agli altri, formava il tricolore francese dato il risentimento dei patrioti italiani verso Napoleone III per aver voluto una veloce conclusione della guerra senza la liberazione del Veneto e Venezia.
Ma esiste anche un precedente al quale Hayez si è certamente ispirato, un quadro dipinto dallo stesso artista 25 anni prima: L’ultimo bacio di Romeo e Giulietta. L’impostazione delle figure è simile, anche se Il Bacio, pur nella sua semplicità, è molto più forte.
Dunque, concludendo, il messaggio implicito contenuto nel dipinto Il Bacio non riguarda soltanto la rappresentazione dell’amore tra un uomo e una donna, quello anzi è quasi un pretesto o comunque un primo livello di lettura, mentre il riferimento è piuttosto di tipo patriottico.
Ma io, stamattina, non volevo solo tenerezze? Come ci sono arrivata al patriottismo??!!