La filosofia delle orecchiette coi broccoli
Avere una figlia femmina è un’emozione incredibile. Ti dà gioia, ti diverte, senti e prometti che sarai sua amica per sempre. La accompagni al bagno e le fai usare il tuo trucco. La immagini forte, grande, gagliarda, spedita come una freccia scoccata da un arco. E’ il tuo prolungamento. E’ la parte migliore di te. Poi le femminucce sono ruffiane, delle gattine alle quali bastano un paio di fusa per farti barcollare.
Ma il maschio, invece, non sei tu. Non fa ridere, non si mette le gonne né le tue scarpe. Non impazzisce per Cenerentola e per la Sirenetta. A lui piace saltare sul divano e ama Super Mario. Dico Super Mario, un idraulico basso e con la pancetta che supera mille peripezie per salvare la sua amata. Mio figlio è un gran rompipalle. Mi distrugge. Mi snerva, finge di essere sordo e mi fa ripetere le cose mille volte. E’ lento, nel bagno ci passa un’ora almeno (e non è ancora adolescente). Parla in continuazione. A due anni i nonni mi avevano quasi obbligata a portarlo da uno specialista per capire come mai ‘sto bambino non parla ancora. I nonni, si sa, sono apprensivi. Poi il bambino è esploso. Un fiume in piena che non si arresta mai.
Ma il suo cuore è puro. Il suo animo vola, e la sua testa è capace di compiere giri vorticosi per poi atterrare sul collo. E questo, a dirla tutta, l’ha preso da me. Si interroga parecchio, chiede spiegazioni su tutto. E’ avido di conoscenza e di sapere, una spugna. L’altro giorno eravamo a tavola. Stavamo mangiando le orecchiette con i broccoli baresi. Non gli ho mai mentito, di qualunque argomento si tratti: religione, omosessualità, vita, morte.
Mamma, ma è già passato Novembre?;
Sì, amore;
E perché non siamo andati al cimitero?;
Perché non abbiamo nessuno di molto vicino alla nostra famiglia che sia lì;
Non è vero.. c’è nonno Antonio. Io non lo ricordo, ma papà sì;
Hai ragione amore, dobbiamo andare a salutarlo qualche volta;
Mamma ma quando uno muore e va sottoterra cosa succede?;
Eh amore, che succede… succede che l’anima, quella che ti fa emozionare, che ti fa avere fame, quella che ti fa gioire, va in cielo mentre il corpo si sbriciola e poi diventa piante e fiori;
Mamma, ti prometto che quando morirai tu, ti verrò a trovare tutti i giorni, anche se non è Novembre, finchè non vedrò che sei diventata un bellissimo albero. E ti verrò a trovare perché io senza di te non ci voglio stare. Mi mancherai un sacco;
Va bene Nicolò, mi farà piacere quando verrai. Comunque ora mangia che si raffredda;
Mamma sai che è troppo buona questa pasta? Sei veramente brava a cucinare…
Orecchiette con i broccoli baresi
1 kg di broccoli, 500gr di pasta, olio, aglio, peperoncino, sale, parmigiano grattugiato.
Pulite i broccoli eliminando solo l’ultimo pezzo di gambo, tagliateli a pezzi e lavateli con cura.
Portate una grande pentola di acqua ad ebollizione e tuffateci i broccoli: quando una forchetta li riuscirà a bucare facilmente sono cotti. Alzateli quindi dall’acqua, e nella stessa acqua aggiungete un pugno di sale e calate le orecchiette. Nel frattempo soffriggete in un padella antiaderente aglio, olio e peperoncino (se vi piace anche un’acciuga). Spadellate le cime dei broccoli e i gambi frullati.
Due minuti prima della fine della cottura della pasta, trasferitela nella padella con un paio di mestoli di acqua di cottura per terminare la preparazione. Trasferite nei piatti e se piace inondate di parmigiano.