Amore d’acciaio
Nero, liquido, freddo, acciaio, fluido, sinuoso, sfuggente, erotico….tu!
Ti vedo in questo luogo anonimo, tutto bianco, illuminato da una luce che sa troppo di artificiale. Sei li, parallela alla parete di fondo. Posso ammirare da lontano il tuo profilo. Curve e rotondità rese ancora più evidenti dal contrasto del colore della tua pelle sul muro chiaro. Sei come un’atleta ai blocchi di partenza. Sembri accovacciata, pronta per esplodere in tutta l’energia di cui sei capace. Una pantera preparata al salto, all’attacco, prometti una forza bruta che intimorisce, ma so già che non fa male. Le tue sono promesse che mi spingono ad affrontarti. Dimentico chi sono, dimentico perchè sono li, sempre più vicino a te.
Ti sfioro, mi appoggio con le gambe ai tuoi fianchi, apro le braccia, sono su di te.
Del mio corpo non mi importa più, penso solo a non farti del male, a non violarti.
Sfioro un pulsante magico con la scritta “Start“. Lo premo, mi saluti con un ruggito, ti rispondo con il mio migliore sorriso. Ora sono io a guidare. Leva del cambio in “drive” e piede destro che preme. Si esce finalmente. Ti porto al sole, ti porto a conoscere le curve della mia costa. Mi assecondi in ogni sterzata, sei incollata all’asfalto. Riprendi con vigore dopo ogni rallentamento. Sei dolce, non lo avrei creduto. Mi coccoli quasi come se mi amassi davvero. Sono avvolto dal tuo sedile. Nessuna sbavatura anche nelle curve che ti costringo a fare in modo forse troppo allegro. Nulla, mi sostieni come se conoscessi le mie misure alla perfezione. Siamo un tutt’uno.
Siamo in due a godere. Io chiedo, tu rispondi.
Sei mia però. Almeno per qualche ora. Non ti posseggo ma proprio per questo ci apparteniamo. Ti ho voluta incontrare per amore e mi hai ricambiato. Siamo stati amanti perfetti. Poche ore ma sufficienti per non dimenticarti mai più. Sarai un ricordo a cui attingere ogni tanto, come un qualcosa di prezioso che non va sciupato. Neppure con il pensiero.