Quel prurito intimo a pranzo
La pubblicità, si sa, è l’anima del commercio, dato di fatto innegabile. Io un po’ di marketing l’ho studiato e comprendo perfettamente certi meccanismi, ma cavolo, proprio il prurito intimo all’ora di pranzo no!
Tu ti siedi a tavola, magari dopo una giornata di lavoro, che so, metti che fai proprio il ginecologo e finalmente pensi di staccare dal lavoro e goderti un sano e rilassante pranzo in famiglia, e invece no. No, perché le ricerche di mercato dicono che il target perfetto per le pomate che combattono il prurito intimo è proprio mentre tu, povero mortale ignaro, stai per addentare la tua bistecca al sangue. Sangue. No grazie, passatemi la verdura che l’associazione è meno evidente.
E dire che noi donne abbiamo i peli sullo stomaco. Sono uscita da poco dal tunnel del pannolino inguardabile da cambiare ogni due ore, finalmente mio figlio va di corpo quasi come un adulto, ma tra secrezioni varie e pubblicità di assorbenti e pomate, l’ora di pranzo è sempre a rischio. Che poi, dico io, possibile che il 90% delle donne soffra davvero di questo disturbo? In tal caso farsi una domanda e darsi una risposta sarebbe quanto meno il minimo.
Ipotesi complottista: le lobby farmaceutiche ci vendono i detergenti intimi irritanti in modo da farci venire il prurito intimo, così poi possono venderci il rimedio, le creme, ovviamente da pubblicizzare tra le 12 e le 14. Ma provare a buttare quei leggings strizzapatata no eh? O magari controllare due minuti l’inci del detergente intimo, ovviamente anche quello pubblicizzato tra un piatto di spaghetti e le polpette.
Ora, io capisco che trovare un touch point idoneo sia necessario per chi vende, no giuro, lo capisco. Come so perfettamente che, avendo un telecomando, ho la facoltà di cambiare canale, ma già solo la prima frase di quella giovanissima ragazzina che confessa alla mamma il suo prurito intimo, bisbigliando come se si trattasse del peggiore dei peccati mortali, mi irrita. Anzi no, mi disgusta. Offende il mio essere donna che sembra fare un’equazione obbligata con prurito e bruciore delle parti intime, odori sgradevoli, perdite d’urina e assorbenti.
Ma la faccia delle due donne dello spot poi? Scommetto che non l’avete notata. Ecco, fateci caso, osservate gli sguardi d’intesa, come dire “Figlia mia, so cosa hai fatto, ecco perché hai il prurito intimo!“. Roba da matti. Che poi a pranzo a casa ormai mica ci stanno solo le donne. Società maschilista. Un sacco di uomini, per fortuna, riescono a pranzare a casa, quindi perché non trasmettere anche la pubblicità di prodotti studiati ad hoc per la cura e l’igiene del pene? Sarebbe una quota azzurra durante l’ora di pranzo. Una par condicio dovuta, in una società che di paritario non ha nemmeno le scuole se non in teoria.
Rivoglio la mia libertà di mangiare in santa pace, di succhiarmi l’ultimo spaghetto al sugo coi pezzettoni senza sentir nominare il prurito intimo e gli assorbenti con le ali, ché ormai tutto vola, dai pannolini alle bibite, sembra che tutti, in qualche modo, vogliano metterti le ali da qualche parte. Per favore, lasciamo pruriti e incontinenza per le ore serali, o almeno durante la pausa caffè.