La donna della mia vita
Che dire!? Adesso qualcos’altro di sconosciuto abita il suo corpo. Quel corpo che conosco troppo bene per accettare che la dimenticanza abbia preso il sopravvento. Ed è sempre più assente, ma sempre più bella. E’ la donna della mia vita. Quando vado a trovarla accade che la tocchi spessissimo con l’intento di preservarla dal tempo che passa, di trattenere il suo calore fissandolo nella memoria dei sensi per tenerla con me anche quando un giorno non sarà più. Sto molto tempo accanto a lei, la cerco nel suo sguardo vuoto, tentando di intercettare ciò che di lei si è perduto. Penso, anzi sono sicura, che dietro i suoi occhi io ci sia ancora. Da qualche parte. Mia madre dice che chiede sempre di noi, di me e dei miei fratelli. Ha nel suo deserto il suono dei nostri nomi. Non ci riconosce ma ci vuole. Ogni giorno. Da qualche parte ci siamo. Da qualche parte ci sono. E quando la guardo con la forza penetrante dell’ostinazione, spero sempre in un incontro con la sua sporadica e spenta lucidità. Quella che si è smarrita nella sua mente. Quella che non sa più che la direzione della luce è guardare verso di me. Ma io sono lì e aspetto. Prima o poi tornerà anche solo un attimo, per un sorriso.