Lettura n.1- Basta vergogne
Nunziatina non la dimentico di certo, no. Perché, lo devo ammettere, mi ha dato fastidio fin dall’inizio, appena l’ho incontrata mi è sembrata troppa, e ha fatto a cazzotti con me. Ma perché, mi dicevo leggendo la storia, non era bello lo stesso questo libro senza di lei? Nunziatina mi ha messo in imbarazzo ed io non sono un tipo che facilmente si sente in imbarazzo. Ma come si veste? Come si trucca? Ma non si vergogna? Ed era proprio necessaria quella scena così forte? E quando mai un travestito cresce creature in grembo?
E vattenn’ Nunziatì… Ho detto ad un certo punto gridando. Perché con i personaggi scomodi qualche volta lo faccio ad alta voce, mica li posso cancellare.
Ma ogni esistenza è squallida senza il coraggio delle scelte, siamo ciò che siamo, in bilico fra fede, promesse, vergogne e penitenze.
Ma ogni esistenza è squallida senza il coraggio delle scelte, siamo ciò che siamo, in bilico fra fede, promesse, vergogne e penitenze. Siamo l’impasto di sangue e carne che come un Mida d’amore se tocca l’altro, chiunque esso sia, trasforma tutto in luce perché è luce di vita e di sentimento. Luce di libertà di essere. E così zia Gilda, tutta fervore sacro, è la tensione di tante vite che oscillano fra purezza e passione. Ma noi non siamo brandelli sparsi al vento, siamo l’armonia delle voci che ci cantano dentro e dovremmo lasciare che tutto il mondo ci ascolti! Senza vergogne e senza paure. Inutili.
“Che direzione prendere? A cinquant’anni quali piroette potrà mai escogitare per mettere a tacere le solite voci dentro e fuori?”. Avremo mai una Nunziatina a guidarci sul nostro cammino in cerca dell’identità? A ben guardare credo di sì, come credo che i miracoli e le apparizioni siano lampi nella penombra delle nostre vite. Basta aprire gli occhi sul bello.
Leggendo: “Le inutili vergogne” di Eduardo Savarese edizioni E/O