Appuntamento al Manta Point
La prima volta che ti vidi fu in Mar Rosso, in una calda notte d’estate. Sei comparsa dal nulla. La potente luce sotto la barca ti illuminava in tutto il tuo splendore. Come una prima ballerina ti esibivi sul tuo liquido palcoscenico.
Le pinne pettorali aperte. Eri come “Madama Butterfly” pronta a spiccare il volo, per dove non si sa. Tu danzavi, e io con gli occhi pieni d’emozione, altro non desideravo che farlo con te.
Scivolai in acqua, attratta dalla tua grazia. Non mi degnasti di uno sguardo. Con la bocca aperta volteggiavi in tondo, cibandoti della mia ammirazione.
Per un istante ti fermasti , per trafiggermi il cuore con un solo sguardo. Ti vidi poi scomparire nel nero pece del mare notturno.
Per tanto tempo ti ho cercata invano. Finché ti ho intravista, come un volto conosciuto tra la folla, nelle torbide acque del Golfo d’Oman. Ci siamo finalmente avvicinate nell’Oceano indiano, su di un Reef affollato di subacquei come una via di centro città.
Erano tutti lì ad aspettare la dama gentile: Lady Manta. E tu ti offristi generosa di volteggi, giravolte e sfioramenti. Alle volte eri invadente. Io così piccola e tu così imponente.
Avrei voluto volar via con te in quell’occasione, ma i tuoi numerosi amanti me lo impedirono a suon di rimbrotti incomprensibili e gesti eloquenti.
Mi hai detto: ” Ci rivedremo un giorno, e forse saremo soli”.
Ed eccomi qui, sull’isola di Wai, in Raja Ampat, nella Papua indonesiana. Dall’altra parte dell’equatore per cercare te.
Lo so che sei qui, il gossip subacqueo ha fatto il suo tam tam. Ti hanno vista, e non eri sola.
Mi han detto che alloggi al “Manta Sandy” vicino all’isola di Arborek. Un resort a cinque stelle per Lady Manta: plancton in quantità e una SPA aperta 24 ore su 24, per una pelle sempre pulita e lucente.
Come un’adolescente al primo appuntamento mi preparo.
Questa volta il nostro incontro sarà memorabile. Documenterò l’evento, mi basta una foto. Una sola, con dedica stampata nel cuore, non solo sterili pixel in bianco e nero, per noi.
Scendo in acqua. Mi adagio sul fondo. Prostrata ai tuoi piedi come una qualunque. No. Non siamo soli.
Una barriera di corallo ci separa. Limite invalicabile, ma solo per me. Nascosta dietro la barriera, ti spio: sei bellissima sul quel “white carpet” di sabbia bianca. Ti nutri, nuoti, resti sospesa immobile nonostante la corrente, in attesa che venga il tuo turno alla SPA.
Uno scatto, due e mille altri ancora, e tu mi stai guardando. Ammicchi, ti pavoneggi, sfili davanti all’obbiettivo fotografico. Alle volte mi sei così vicino da non poter scattare.
Per settanta lunghi minuti hai flirtato con me, anzi con tutti, ma il mio tempo è scaduto. Devo lasciarti lì, chissà se ci rivedremo mai. Mi stacco dal fondo, la corrente mi porta via.
Persa nel blu, tampono la mia tristezza guardando una fotografia. Qualcosa mi chiama. Alzo lo sguardo. Sei davanti a me. Soli io e te in mezzo al mare. Hai mantenuto la tua promessa. Danziamo e vortichiamo insieme, mi gira la testa da non poterne più. Con una pinna mi sfiori e mi dici addio.