Ayutthaya una perla nel mezzo della Tailandia
La città di Ayutthaya ha raggiungo il massimo splendore nel diciassettesimo secolo, quando era la città più grande del mondo, sì del mondo, e uno dei centri commerciali più importanti.
Il nostro hotel è a meno di venti metri dalla stazione dei treni di Hua Lapang, ci sono treni ogni ora per Ayutthaya da Bangkok, costano dai quindici ai venti Bath, (circa quaranta centesimi di Euro).
Il tragitto dura circa un’ora e mezzo, per circa metà percorso ci sembra di essere sempre nella periferia di Bangkok, poi poco a poco il paesaggio diventa verde, si incontrano risaie e piccole casette di legno.
Arriviamo ad Ayutthaya. Come sempre ci sono mille tuk tuk che ci aspettano per offrirci un tour della città, ma noi decidiamo di prendere la barca per attraversare il fiume e arrivare nella zona delle rovine (si può prenderla giusto fuori la stazione dei treni, costa circa sei THB). Alcune rovine sono visitabili gratis, mentre per vedere le più importanti è necessario pagare un biglietto di cinquanta THB. Senza dubbio sono incredibili, ben restaurate e monumentali. Se volete vedere il buddha disteso dovrete fare un paio di chilometri camminando oppure, come noi, chiedere a un tuk tuk che vi faccia fare un tour dei templi lontani: per circa duecento THB siamo riusciti a visitare tre templi che non avremmo mai potuto vedere camminando, e sono all’altezza, se non più belli, di quelli del centro “storico”.
Sicuramente Ayutthaya è un’escursione d’obbligo per chi visita Bangkok; potete vedere il tutto in circa 4 ore e rientrare nello stesso giorno, verso il pomeriggio o sera. Il viaggio di ritorno è infinito, l’escursione con 36º C e un’umidità vicina al 100% ci ha distrutti. La città non ha nessun ristorante o bar con aria condizionata, troverete solo piccoli chioschi nel mercato (meglio non fermarsi a pranzo). Arriviamo verso le otto di sera a Bangkok, decidiamo di andare al Parco Lumpini per visitarlo. Purtroppo ci troviamo nel pieno di una manifestazione, sembra di essere in un campeggio, tende ovunque, la gente che segue un comizio politico e applaude. Da lontano abbiamo avvistato un Mc Donald, ci rifugiamo lì dentro, abbiamo bisogno di aria condizionata. Il caldo torrido ci sta distruggendo. Decidiamo quindi di tornare in hotel con il metro, peccato che il wifi sia solo nella zona comune, ma siamo sfiniti… andiamo a dormire, domani si parte per Phi Phi Island.