Offerte Lidl, la psicosi del volantino
Ore 8. Le porte si aprono, oggi le offerte Lidl sono imperdibili. Scendo sicura dalla macchina. Inserisco il gettone nel carrello e corro veloce verso la corsia centrale. Davanti a me una signora anziana, vestita di nero, cammina lentamente. A destra il muletto e un commesso che carica gli scaffali. Non ho vie di fuga, non posso sorpassare. Spero che la vecchina si sbrighi, ma non sembra dare cenni di vita. Sembra impagliata. Muove un unico passo verso sinistra, trovo un pertugio, infilo il muso del carrello e schizzo via. Corsia centrale, corsia centrale, me lo ripeto come un mantra. Le pulsazioni aumentano. Mi scoppiano le tempie. Devo farcela, devo farcela.
Donna con barboncino a ore 10, strada bloccata. Odio i barboncini bianchi. Un pensiero maligno mi si affaccia alla mente. Resisto. Non sfioro nemmeno il cane, lo giuro. Non so perché guaisce. Il traguardo è vicino. Lo vedo. Il maledetto carrello ha una ruota anarchica che gira nella direzione opposta alle altre, non importa, spingo spingo e spingo, devo arrivare nella corsia centrale.
Un paio di persone stanno già frugando nei cesti delle offerte. Oddio non troverò più niente. Palpitazioni. Spingo con più forza ma il carrello si ribella. Un incrocio. Sono nella corsia delle merendine, devo solo attraversare la corsia delle piante e sarò ai cesti delle offerte. Precedenza a destra. Maledizione. Ma chi ti ha dato la patente! Ok è vero, hai forse sì e no sette anni, non ti si vede nemmeno dal carrello. Dov’è tua madre? E soprattutto perché mi guardi torvo? Sei tu che mi sei venuto addosso!
Ogni lunedì e giovedì ci sono le offerte Lidl. Controllo il sito con frequenza maniacale. Ok ho un problema, lo ammetto.
La bottiglia del sapone per i piatti si è rovesciata e perde, mica è colpa mia, ora vedi tua mamma che ti dirà, sta inzuppando il pacco dello zucchero. Così impari a prendere la rincorsa e usare il carrello come monopattino. Tiè. Proseguo prima di assistere alla scena del pippone e a patetici “Mamma non è colpa mia”.
Boccheggio. Ci saranno 26 gradi e sto sudando. Finalmente arrivo ai cesti delle offerte. C’è già un discreto capannello. Non riesco ad arrivare in prima fila, mi tocca aspettare. O sgomitare. Sgomitare. E sia! Sfruttando la mia corporatura esile e minuta, mi insinuo tra una cicciona sudata e lucida e una comare che non sta zitta un minuto. Ziedda spostati please che non riesco a vedere niente! Arrivo a ficcare la testa dentro uno dei cesti, biancheria intima da uomo. Niente, devo sfondare qualche altra barriera. Mi sposto un po’ più a destra. Un paio di sgomitate e arrivo, finalmente, al cesto delle offerte Lidl che mi interessano.
Ogni lunedì e giovedì ci sono le offerte Lidl. Controllo il sito con frequenza maniacale. Ok ho un problema, lo ammetto. Ma non vado tutte le settimane, lo giuro, solo nei giorni in cui ci sono offerte interessanti, e questo è uno di quei giorni. Uno di quei giorni in cui metto la sveglia alle 7, roba che nemmeno quando andavo a scuola mi sono mai svegliata così presto. Uno di quei giorni in cui abbandono il mio letto caldo e il mio bambino che ronfa beato e mi preparo in silenzio. Assetto da guerra. La sera prima studio la strategia migliore: il mio compagno parcheggia, io scendo, arraffo il carrello e corro verso le offerte.
Questa settimana c’è lui. Lo vedo. Ne è rimasto solo uno. Sussulto. Una ragazza sbuca alla mia destra. Mi guarda, lo guarda, ci riguardiamo. Ho capito tutto. Non aspetto un secondo sguardo, con uno scatto da tigre del Bengala spingo il carrello che urta la ragazza, non molto, quanto basta per distrarla, infilo la mano nel cesto e lo afferro. Ce l’ho fatta! Il pirografo è mio!
E ora che cavolo ci faccio col pirografo?