Bigoli e nostalgia
Leggevo Michael Cunningham, stamattina, sulla metro. “Una casa alla fine del mondo”. Da un po’ avevo voglia di sorridere di fronte ad un bel polpettone americano -polpettone in senso non culinario, per adesso- . Sì, perché io non saprei nemmeno spiegarlo e c’è di certo chi ci è riuscito in maniera egregia, ma gli autori americani hanno tutti quel sottofondo di sfiga e di grandi aspirazioni ed aspettative paradossalmente fusi insieme, che in me hanno sempre generato piccoli, silenziosi attimi di beffardaggine. Noto che la parola risulta inesistente alla piattaforma. Beffardaggine, eppure è così bella ed onomatopeica.
Dicevo, leggevo questo libro e sono capitata su un passaggio che mi ha riportato indietro, all’inizio dell’avventura del mio Erasmus parigino. Quando ero ancora in cerca di un ordine mentale da applicare ai miei mesi lì, quando gli unici ricordi che legavo alla città erano quelli di una me in versione turista solitaria l’anno prima, idealizzati e color seppia. Mi è venuta nostalgia del momento in cui pensai: adesso Parigi è diversa, adesso devo viverla.
Eccovi allora, da “Una casa alla fine del mondo”, la citazione, direttamente fotografata dal mio lettore ebook.
La nostalgia. Bene. Quale piatto consumare mentre si parla di nostalgia? Mi spiace deludere voi lettori: nessuno. Sono settimane che vi tedio fra zucche e barbabietole, quindi di nostalgia non è ancora il momento. So però per certo che la nostalgia la sentirete voi quando passerò al prossimo ortaggio e di zucca non vedrete più nemmeno l’ombra.
Ad ogni modo, ve la racconterò nella maniera meno noiosa, così non vi sembra di ascoltare sempre declinazioni diverse dello stesso ortaggio cucinato.
La ricetta: Bigoli ricottati con pancetta su letto di zucca
Ingredienti:
Bigoli, o altra pasta fresca
Ricotta salata
Ricotta normale
Pancetta affumicata
Olio, Pepe
Zucca
Cipolla, peperoncino, aglio
Salvia
Rosmarino
Un amaretto
Noce moscata
Olio
Latte
Parmigiano
Vino (direi bianco, ma per caso in casa avevo soltanto il rosso: non lo ho temuto, ne ho versato con generosità e non me ne sono pentita affatto)
Soffriggete, as always, aglio, peperoncino e cipolla secondo i gusti. Aggiungete rosmarino e salvia poi, a tocchetti, la zucca e lasciate cuocere a fuoco basso e magari con un coperchio. Bagnate con latte e intanto schiacciate con la forchetta per ottenere, dal composto, una cremina. Potete usare anche tutte le varianti, per cremolare: robiola, panna, ricotta, secondo i gusti, o aggiungere al latte un po’ di parmigiano. Poi noce moscata, amaretto sbriciolato, e via. Importante da dire è che NON dovete ottenere una zuppa, ma una cremina più ristretta, morbida ed oleata: la vostra pasta non avrà sugo, questo è una sorta di “sugo soggiacente”. Poi, mentre lessate i bigoli, soffriggete la pancetta in un goccio d’olio, aggiungeteci la pasta ed amalgamatela insieme a poca ricotta stagionata salata e a poca ricotta fresca. È qui che, se volete, potete partire con il goccio di vino da far sfumare. Poi pepate generosamente e deponete la pasta sopra ad una cucchiaiata della crema preparata in precedenza. Spolverate di parmigiano.
È una vera e propria sfiziosità, questa ricetta, a mio modesto parere. E poi diciamolo: verdura, carboidrato e proteina insieme ne fanno un gustosissimo piatto unico, a cui far seguire un’insalata e un po’ di frutta, o da affiancare a un bel bicchiere di vino.
Poi “sul letto di” è una dicitura che fa molto snob, e molto snob per eccellenza sono i francesi -non è vero-, e quindi sempre lì torniamo: a quella nostalgia di due anni fa, a quando giunsi a Parigi per quei mesi di Erasmus e pensai “adesso non sono turista, non sono qui da estranea: adesso è mia”…..
Ma è un’altra storia.