Già è passato un mese in Laos, curiosità e sorprese
Un mese in Laos, ecco i miei pensieri
Ebbene sì ormai è un mese che vivo in Laos, tirando le somme direi che questi giorni sono stati positivi, nonostante sia difficile vivere (e non viaggiare) in un paese così diverso dall’Europa.
Dopo un giro del mondo è difficile sentirsi soddisfatti e trovare una stabilità in una città piccola come Luang Prabang, ma penso sempre positivo, ecco dei piccoli particolari di questo stato ancora sconosciuto a molti:
Parliamo del Laos? Il Laos è un paese povero ma sta crescendo a ritmi esponenziali, è la terza economia per crescita negli ultimi 5 anni, dopo che negli anni 90 il paese si è aperto al turismo questa è diventata una grande fonte di guadagno per la gente locale. Inoltre il nord del Laos è ricco di pietre preziose come lo zaffiro e oro.
Prima differenza, il lavoro? Qui non c’è crisi, anzi dopo tre settimane riuscirete a trovare un lavoro (decente), magari non fisso ma è già un punto di partenza. L’essere italiano un po’ mi ha aiutato per trovare lavoro come cuoco in un ristorante, non merito le tre stelle Michelin ma una buona pasta so farla e qua manca realmente qualcuno che la faccia.
Finalmente il mio corso di guida turistica a Madrid (e i miei studi di turismo all’Università) sono serviti a qualcosa, ho lavorato come guida turistica, non è facile sopratutto se non si conosce alla perfezione questo stato, ma poco a poco migliorerò. Inizierò pure ad aiutare in un’agenzia turistica a livello di marketing, la userò come cavia per il mio Master di Marketing (che attualmente sto studiando). Tutto questo è possibile farlo con il visto business, che a dir la verità è abbastanza caro (circa 500€ per un anno).
I Lao? I Lao, sono persone molto semplici e sorridenti, molto diversi da noi, penso che nemmeno in 10 anni riuscirò a capire il loro modo di pensare. Sono molto scaramantici, nonostante il 66% della popolazione sia Buddista molte persone sopratutto nei villaggi sono animisti, spesso capita di vedere sciamani dei villaggi che stanno facendo riti magici per far guarire gli ammalati.
In definitiva direi che devo dare un po’ di tempo a questa città, devo ancora capire se può essere (o no) un’esperienza o un luogo dove viverci.