Quito, per due uomini non ci sono stanze disponibili
Sappiamo che abbiamo ancora alcune storie da raccontare del nostro viaggio , ma abbiamo voglia di saltare alcune destinazioni per raccontare quello che è successo a noi a Quito.
La scorsa notte a Quito (capitale dell’Ecuador) abbiamo avuto un piccolo imprevisto che si è concluso con una situazione molto scomoda (sfiorando l’omofobia), che ci ha resi nervosi e tristi allo stesso tempo.
Eravamo con Iñigo, un amico di Ramon dell’università. E, come in altri casi, siamo stati ospiti nel suo appartamento. Nel tardo pomeriggio, abbiamo deciso di stare a casa e non uscire la sera (dopo una giornata di turismo ci sentivamo morti). Arrivati a casa la nostra sorpresa è stata che le chiavi che Iñigo ci aveva lasciato non erano quelle giuste, mancava giusto quella della porta di casa. Naturalmente, la batteria del telefono si era scaricata totalmente. Sapendo che Iñigo era uscito per una festa, abbiamo deciso di aspettare fuori (dormendo sul pianerottolo dell’entrata). Che freddo! Quito si trova a circa 2800 metri sul livello del mare e non eravamo pronti per queste temperature quindi dopo tre ore di attesa, un vicino di casa (ubriaco) è venuto per cacciarci fuori pensando che fossimo dei ladri nonostante gli avessimo detto mille volte che eravamo amici di Iñigo. Così ci siamo ritrovati nuovamente per strada, e da qui comincia la nostra vera storia.
Era tardi, circa mezzanotte. Il freddo era tale che non potevamo rimanere lì, così abbiamo deciso di andare a dormire in un ostello economico. Abbiamo preso un taxi (che sono molto low cost in Ecuador) e chiesto di portarci in una zona dove ci fossero hotel economici vicini al centro. E così ci ha portato in una strada dove c’erano 4 “hostal”. L’autista del taxi non aveva il cambio da darci (di 12$) e quindi Ramon è dovuto entrare in uno degli ostelli per chiedere se potevano cambiarci i soldi e con l’occasione se era disponibile una stanza per due. La prima risposta fu sì, ma non avevano il cambio per il tassista. Così Ramon si è diretto a un ostello che era proprio accanto. Anche qui la sua risposta è stata affermativa, hanno una camera e pure i soldi da dare al taxi.
A questo punto io ho raggiunto Ramon dentro l’ostello, siamo entrati nella reception, ma quando hanno capito che eravamo due uomini ci dicono che non era più disponibile la camera. Siamo rimasti stupefatti, ma avevamo così freddo che abbiamo lasciato stare e ci siamo diretti verso il secondo ostello, da dove esce una signora e Ramon chiede per la camera e subito conferma che è disponibile, ma dopo aver visto che eravamo due ragazzi si corregge e ci dice che l’ostello è “full”. A quel punto eravamo un po’ arrabbiati, questa situazione non ci era mai capitata…
Due “hostal” che non accettano che dormiamo nella stessa stanza e quel che è peggio è il pensare che se due uomini dormono nello stesso letto è perché vogliono fare sesso. Non si potrebbe desiderare di salvarsi dal fuori e in maniera più economica? Qui in Ecuador il cattolicesimo è ben radicato ma non pensavamo fino a questo livello!
Andiamo quindi al terzo ostello, anche questo ci aveva confermato la disponibilità… ma appena entrati ci assale un grosso cane. Ramon correndo si chiuse in una stanza evitando di esser sbranato. Che spavento! Ma è solo un aneddoto. Dopo aver calmato il cane gli abbiamo chiesto di vedere la stanza che era disponibile (gli raccontammo la nostra situazione, del nostro amico e della chiave sbagliata), dopo aver visto che eravamo due ragazzi la signora ci disse che non era possibile, avremmo dovuto dormire in camere separate e pagare, quindi, il doppio. Ha anche detto che ci sono telecamere installate all’entrata e che se il capo avesse visto due uomini dormire nella stessa stanza avrebbe potuto rischiare il posto di lavoro. Ramon dopo aver insistito e quasi essersi messo a piangere, riesce a convincere la signora. Quest’ultima però ci disse: “Vi lascio la camera ma dovete pagare di più, dato che siete due uomini”.
Accettammo, anche se la cosa era molto triste: se sei etero paghi 10€ e se sei gay paghi 12€, questo era il messaggio…
Siamo a riusciti a dormire ben poco quella notte, riflettendo sull’accaduto: che colpa avevamo realmente noi?
Perché due uomini in una stanza possono fare solo sesso?
E se non avessimo accettato la regola dell’ostello dove avremmo dormito?
Forse è stato solo un caso e quindi non è giusto generalizzare (alla fine Quito è una bellissima città) ma ci siamo sentiti offesi, non ci aspettavamo questo dall’Ecuador, siamo stati in stati meno “avanzati” e questo non ci è mai accaduto.
Non si può certo pretendere che la mentalità sia uguale a quella che abbiamo noi in Europa, ma è giusto starsene zitti?
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