Dell’amore e di altre torte
Che cos’è l’amor…chiede Vinicio Capossela. L’amore ai tempi del colera è un rincorrersi continuo, e quello del poeta Ovidio è un sentimento che va al passo con l’odio. Per Lorca pura passione, per Hikmet sia schiavitù sia libertà, per Montale semplicemente scendere le scale sorreggendosi a vicenda mentre per Foscolo un bacio appassionato tra piante e fiori odorosi.
Per i Beatles è l’unica cosa di cui si ha veramente bisogno. Per Klimt tuniche d’oro e prugna che avvolgono amanti affaccendati nelle loro faccende.
Per Vasco Rossi è splendido e crudele, invece per Battisti è guidare a fari spenti nella notte.
Per Canova è l’abbraccio con Psiche e per Caravaggio è vincitore.
Poi c’è l’amore per i figli. Quello che nonostante i punti, le smagliature e le vene varicose, ti fa stare sveglia di notte, che ti fa cambiare mille pannolini, che ti fa parlare a monosillabi e ti fa emozionare per piccoli traguardi. C’è l’amore per i genitori, venerati quando si è piccoli, messi un po’ da parte da giovani e desiderati come acqua nel deserto da grandi. Poi c’è l’amore cristiano, ebreo, musulmano.
C’è l’amore etero, l’amore omo, l’amore di tutti e l’amore verso se stessi.
E poi ci sono quelli che mi chiedono una torta per la loro amata. Che bellini. Cioè il concetto di romanticismo è proprio bellino in sè e per sè. E’ fatto di pensieri che si trasformano in gesti, azioni o parole. Serve a dire: “Ehi guarda,anche se non te lo dimostro io ci sono sempre…”, oppure: “C’è quella cosa, sì quella lì, che quando la fai sei davvero insopportabile, ma poi c’è tutto il resto che fa di te una persona incredibilmente fatta apposta per me!
Sì, è così. Il romanticismo dev’essere una cosa simile. E sarà per questo motivo che mi hanno commissionato una torta d’amore!
Tema complicato da esprimere su una torta piccina piccina, giusta giusta per una coppia. Quindi, Francesca, mi sono detta, occhio all’obiettivo, pochi fronzoli e tanto “romanticume”.
L’idea è di creare un fiocco, simbolo di lui e lei legati, da poggiare sulla torta stessa a forma di cuore rosso.
Vediamo come ho fatto:
Ho preso la pasta di zucchero bianca e l’ho stesa sottile col mattarello. Una volta fatto ciò ho inciso con un mattarello a rilievo dei decori, ne ho ricavato una bella striscia, l’ho capovolta e ho fatto combaciare le estremità.
Fatto ciò ho schiacciato il centro formando così le due “ali” laterali. Il punto centrale l’ho ricoperto con un pezzetto di pasta di zucchero simulando così il nodo. Ho proseguito il lavoro preparando quelle che sono le altre parti del fiocco, facendo semplicemente due strisce e dando loro un movimento asimmetrico.
Una volta preparati tutti i pezzi li ho assemblati direttamente sulla torta, e con la cioccolata fusa ho scritto la frase che mi ha ordinato di scrivere l’innamorato all’innamorata!
Comunque se posso dire la mia, Capossela è quello che ci è andato più vicino…è solo una “vaiassa”.
Alla prossima.