Diminutivo di tenerezza
Ti chiamerò tenere’, diminutivo di tenerezza. Non do nulla per scontato. Ma per me resterai tale. Donne ne ho conosciute tante. Belle e affascinanti. More e bionde. Alte con gli occhi chiari e basse con gli occhi scuri. E viceversa. Formose e magre.
Tu sei Tenere‘. Così concentrata in un’unica persona non mi era mai capitato. Non so se sono i quattro havana e coca. Non lo dovrei nemmeno scrivere, pare che induca i giovani a bere. Sarà stato il litro di vino. Pure queste lettere davanti ai miei occhi sembrano avere delle forme strane. Fatto sta che non bevevo così da qualche mese.
Tu sei Tenere‘. Così concentrata in un’unica persona non mi era mai capitato
Spesso i sensi ingannano. Persone artificiali che si costruiscono in base alle persone che hanno di fronte. Che si costruiscono il loro mondo e ci sguazzano dentro. Il vino sta parlando. Tu no. Buona l’uva. Un frutto che dà il meglio di sé in questi mesi. Sono belle le cose esclusive. Tutte quelle cose che succedono una volta sola in un medio/lungo periodo. Ed in trentuno anni non mi è mai capitata una cosa del genere.
Non so se te ne sei accorta, ma io le mie emozioni le tiro fuori quasi esclusivamente attraverso la scrittura. E questo mi rende molto vulnerabile. Spesso sembra tutto così impersonale. Tirato fuori dal nulla. Indirizzato a chissà chi. Hai ragione, nemmeno a me piacciono le cose definitive. Però adesso vorrei stare solo in un posto.