Vini d’Italia 2015, passione millenaria
Si fa presto a dire vino; molto più difficile è darne una definizione che non sia prodotto della fermentazione alcolica di mosti ricavati da uve fresche o leggermente appassite. Che non sia biochimica insomma, e che renda invece la poesia della vendemmia e il sudore che si versa tra i campi, che parli del legno delle botti di rovere e del lento invecchiamento che rende saggi gli uomini e temperati i vini, che racconti di venti tannici e della passione per il lavoro e l’inclinazione indefettibile verso la qualità.
Gli uomini, è questa la verità, fanno vino dalla notte dei tempi; l’hanno affidato persino al patrocinio d’un Dio, e dai tempi di Bacco e dei baccanali in fondo non molto è cambiato con riguardo al nettare degli Dei. Per la vendemmia ci si affida a qualche macchina, per la selezione alla chimica, per l’invecchiamento all’enologia. Ma la passione, ecco, quella è rimasta immutata, e il vino è ancora oggi, come allora, specchio dell’uomo ed emblema del suo lavoro, sempre lì, presente, a rendere meno dura la fatica e a disinibire i comportamenti, inducendo la verità sulla bocca di chi ne beve.
Il vino e gli italiani, poi, hanno un rapporto privilegiato e del tutto particolare, essendone l’Italia il primo produttore ed esportatore al mondo, e gli italiani, artisti del buongusto, tra i primissimi consumatori: praticamente per produzione e consumo in sola competizione coi rivali d’Oltralpe.
Per questo è stata degna di attentissima nota la rassegna enoica I tre bicchieri 2015 de Il Gambero Rosso, che si è svolta lo scorso 26 ottobre alla Mostra d’Oltremare di Napoli, organizzata dalla locale Città del Gusto. Un vernissage di notevolissimo livello gastronomico ha fatto da cornice ad oltre cento tra le più prestigiose etichette, insignite dall’autorevole guida del riconoscimento dei Tre Bicchieri.
Degustazione sensoriale e travolgente, panacea dell’intenditore e vero e proprio luogo d’iniziazione del profano, l’evento Tre Bicchieri è, ormai da un quarto di secolo, un appuntamento fondamentale nel mondo del vino, che accompagna l’uscita dell’attesa guida cartacea stilata dagli esperti della più importante casa editrice enogastronomica nazionale. Il premio rappresenta il più alto punto di arrivo per i produttori del Bel Paese e una garanzia di eccellenza per appassionati e consumatori.
I visitatori sono stati condotti, pasteggiando calice alla mano, attraverso un viaggio multisensoriale dalle Alpi alla Sicilia, alla scoperta del variegato vigneto italiano.
il vino è ancora oggi, come allora, specchio dell’uomo ed emblema del suo lavoro, sempre lì, presente, a rendere meno dura la fatica e a disinibire i comportamenti, inducendo la verità sulla bocca di chi ne beve.
Un appuntamento che si è dimostrato ampiamente all’altezza del successo dei precedenti, al quale non potevamo mancare, per potervi suggerire di farci un salto alla prima occasione: ne vale davvero la pena.