Un dolce da serie A
Chi mi conosce sa benissimo che una delle cose più inutili per la sopravvivenza umana, secondo il mio modestissimo parare, è il calcio. Invece, soprattutto per la gente delle mie parti, il calcio, o’ pallon, scorre nelle vene. La faccia di Maradona tatuata sul petto, come Padre Pio. C’è chi abbandona e figli in un centro commerciale pur di andare allo stadio. O chi va di Malox a partita finita. Per me invece le cose da serie A sono ben altre. Una di queste è sicuramente questo periodo. I primi freschi pungenti, la trapuntina sul letto, le giacche di pelle, e le sciarpe leggere di cotone. Quello stringersi sotto le coperte o infilarsi la vestaglia di pile, a quadrettoni rosa, di primo mattino. Si dice addio alle blatte e al sudore. Tutte e due le cose si spediscono volentieri in letargo. Adiòs. Poi un’altra cosa da serie A in questo periodo è l’ora solare. Non c’è nulla di più bello del farsi un’ora in più di sonno. La piacevole sensazione di tirar indietro le lancette dell’orologio, e pensare che oggi sarà un lunedì meno faticoso. Da serie A sono le amiche storiche che ti sono vicine da vent’anni. E’ il mangiar sushi il giovedì sera, tra chiacchiere e risate oppure è la tua mamma che ti chiede come stai e che forse dovresti riposare perché hai la faccia un po’ stanca. E’ scoprire che tuo figlio ha preso il suo quinto “bravissimotrestellediecielode” di seguito e che la tua bimba di tre anni sa contare in inglese fino a venti. E sono soddisfazioni queste. E poi da serie A è vedere la nonchalance della gente che si riempie velocemente la bocca della parola dignità e con la stessa velocità decide che però, per quattro spiccioli, quella stessa dignità può essere un attimo messa da parte. Pecunia non olet, dicevano un tempo. Ridere forte, che ti fanno male le mascelle, un bagno caldo la domenica sera prima di andare a dormire, trovare quarantacinque euro, che non ricordavi di aver perso, un una giacca che non mettevi dalla scorsa stagione fredda, i saldi e il salire su un treno un minuto prima della partenza. Queste sì che sono cose da serie A. Nella mia seria A gioca anche Napoli, il sole e il mare. e poi metto in campo gli anfibi con le borchie, il teatro e il ragazzo del bar che mi porta il caffè a casa. E ovviamente in questo mio personalissimo campionato non può mancare la convivialità della tavola, cucinare per gli amici che ti vengono a trovare. Preparare lentamente e mangiare lentamente. A tavola non si invecchia.
E se vi piace vincere facile, se volete fare un figurone, vi consiglio questo dolce….da sere A: la crostata meringata al limone
Armatevi di pazienza perché il dolce che vi sto per proporre ne richiede un po’:
(Obbligatorio in questo caso citare la fonte perché la ricetta è perfetta per i miei gusti per la prima volta non ho fatto nessuna modifica) Cookaround forever!
200 g di pasta frolla 500 g di crema pasticcera
Per la crema al limone: 70 g di burro, 130 g di zucchero, 2 uova intere, 2 limoni (succo e scorza)
Per la meringa italiana: 3 albumi, 150 g di zucchero, succo di 1/2 limone
Preparate la pasta frolla come siete abituati a fare, dopodiché mettetela a riposare una mezz’oretta in frigo. Passato questo tempo stendetela e rivestite uno stampo per crostate da 24 cm di diametro, bucherellando il fondo con i rebbi di una forchetta.
Ricoprite la frolla con un foglio di carta forno e riempite con dei legumi secchi.
Infornate la base di frolla a 180°C statico per 20 minuti, quindi rimuovete la carta forno con i pesi ed infornate nuovamente per altri 10 minuti.
Sfornate e mettete a freddare.
Nel frattempo preparate la crema al limone: riunite in una ciotola tutti gli ingredienti indicati, sbattete leggermente per amalgamarli bene, fatto ciò versate il composto in una pentola a bagnomaria e fate cuocere fino a che risulti corposo, ma non tenetelo troppo a lungo sul fuoco perché potrebbe strapparsi.
Passate la crema al limone al setaccio e lasciatela freddare in un contenitore.
Incorporate alla crema al limone 500 g di crema pasticcera, che avrete preparato in precedenza.
Per la meringa italiana fate uno sciroppo di zucchero e acqua facendolo bollire per 4 o 5 minuti (dovrebbe raggiungere e non superare i 121°…ma vabbè!).
A questo punto sbattete leggermente gli albumi e poi versate lo sciroppo a filo continuando a montare gli albumi fino a raggiungere la temperatura ambiente.
Farcite il guscio di frolla con la crema pasticcera al limone livellando la superficie.
Distribuite la meringa italiana sulla crema al limone con una sacca da pasticcere in modo da fare delle creste, oppure se non avete una sacca fate con un cucchiaio.
Con un cannello fiammeggiate la meringa italiana per dorarla leggermente, qualora non abbiate il cannello potrete passare la torta sotto il grill del forno per al massimo 2 minuti.
Avevo ragione??
Meno calcio e più dolci per tutti.