Tenerti per mano è atto politico… (Anche)
Racconto una storia che non vale per un amore ma per tanti, che appartiene a tanti, che tanti possono condividere, ognuno a proprio modo, perché tutti gli amori non convenzionali hanno qualcosa da dire quando due mani si stringono, si assaporano, si accarezzano.
Tenerti per mano è cuore e testa insieme, è sorridere infantilmente di fronte ai bambini che guardano stupiti, perché ai bambini si sa, piace mettere il becco nelle manifestazioni d’affetto, studiare, cercare di capire, imbarazzarsi sotto sotto ma continuare ostinatamente a ficcare il naso, pensare chissà come sarà quando verrà il mio momento.
Tenerti per mano è diventare educatrice e mamma e insegnante di quei bimbi che guardano, perché li guardo anche io e dico: vedete? Questo, anche questo è amore. E spero che si ricordino le nostre mani strette, l’affetto, la tenerezza, la complicità, e che vedano che è bello.
Tenerti per mano è essere felice, orgogliosa, e sorridere alle anziane che cercano di capire e che lamentano l’andare del tempo e la mancanza delle care vecchie tradizioni, e io so che con te sto fondando una tradizione nuova, quella che lega le persone che si amano, e basta. Che non importa il credo, il genere sessuale, la provenienza geografica, l’età.
Guardo e sorrido a tutti quelli che come noi camminano per mano, dapprima timidi e poi sempre più sicuri, li guardo mentre fanno politica, non quella politica sporca, la politica dell’austerità, no. La politica dei cambiamenti dal basso, dell’amore prima ostracizzato che ha continuato ad esistere a proliferare, crescere, dare nuova vita nel silenzio e negli angoli nascosti di città e che ora voglio riportare a galla, perché veda la luce, perché la luce lo veda: per questo ti tengo per mano.
Perché ho sempre creduto nella potenza insita nel Bello e tenerti per mano è, sicuramente, estremamente Bello.
E quindi, che la gente ci guardi.