L’inspiegabile interesse verso Hannah Arendt
“E vidi, ed ecco un cavallo bianco; e colui che lo cavalcava aveva un arco; e gli fu data una corona, ed egli uscì fuori da vincitore, e per vincere”.
Il passo è biblico e drammatico, e narra di quando San Giovanni (Bosco? Battista? Rotondo?) vide giungere il primo Cavaliere dell’Apocalisse. Io me l’aspetto da un momento all’altro, di sentire le trombe dei cherubini.
Perché sono andato a vedere i trends della settimana e ho scoperto che il matrimonio della Hunziker con Trussardi è solo in terza posizione (e passi…), preceduto, in seconda posizione, dalle botte da orbi che serbi e albanesi si sono dati in campo per una questione di droni radiocomandati, bandiere maltrattate e beghe ancora irrisolte nonostante quattro conflitti armati e uno sterminio di massa (e passi…).
Ma non è stato questo a farmi vaticinare la fine del mondo, bensì lo scoprire Hannah Arendt (sic!) salda a tener testa in prima posizione ad Alexandra Breckenridge, soltanto quinta nonostante la notizia del suo arruolamento nella serie televisiva The Walking Dead sia fresca di giornata.
Perepeeeeè.
Squillo di tromba. Hanna Arendt prima nei trends della settimana? S’è scoperta forse qualche rara immagine in topless della filosofa tedesca? E’ venuta a galla una sua love story segreta con Josef Mengele, che le ispirò la banalità del male (e anche del sesso)? O forse è segno che i tempi stanno cambiando e che gli internauti italiani hanno inteso renderle omaggio con un approfondimento in occasione della ricorrenza del 14 ottobre, suo 108° compleanno?
Perepeeeeè.
Secondo squillo di tromba. No, perché anche Genova che annega (sì, non una persona: è annegata una città), perché d’inverno capita che piova, è fatto che non è passato inosservato ai navigatori; settima posizione (primocanale.it, organo dell’informazione locale), ma è pur sempre segno che anche i non genovesi, i non spezzini, i non liguri insomma: tutti gli italiani se ne sono interessati. Ed è tutto dire. Allora c’è speranza.
(Se ne sono interessati. Dopo il Motogippì – quarto (sic!) – ma se ne sono pur sempre (e molto!) interessati, e resta sempre tutto dire)
Il popolo vuole informarsi e vuole essere informato. E l’informazione è la prima nemica dell’ignoranza. Un popolo informato è un popolo libero. Sarà forse finalmente il caso degli italiani? Che belle notizie, questo weekend!
Perepeeeeè.
Squillo di tromba. Il terzo. Ne manca solo uno al Giudizio Universale, quando tutti, vivi e morti, saremo giudicati in un battito di ciglia dal Padreterno in persona.
Non può che essere così: non è crisi mistica la mia, non è deriva escatologica. Quando vedi la Tasi crescere nei trend, segno che l’italiano vuol pagarla (o attrezzarsi per eluderla), non puoi credere che non sia imminente l’avvento del Paradiso Terrestre.
Ricapitoliamo. Genova, la Tasi, Serbia – Albania. In fondo ci stanno pure queste ricerche, insieme a quella – un classico sempreverde di questi tempi! – su Halloween. In fondo sono notizie che fanno notizia. Ma Hannah Arendt no: i più (purtroppo) nemmeno sanno chi sia, non è omonima di una pornostar e non ricorre il centenario della nascita. C’è qualcosa che davvero non va. Gli insondabili misteri del web.
E poi scopri che Google celebra se stesso e che, a corto d’idee, ha dedicato un doodle alla filosofa, facendone diffondere il verbo sull’onda lunga dei milioni di click infilati per errore sopra il ritratto pensoso della scrittrice.
Perepeeeeè.
Il quarto. Ma non si disturbi, signor Cherubino. La fine del mondo e il sommo Giudizio, con annessi e connessi, possiamo rimandarli tranquillamente.
L’italiano non è diventato colto all’improvviso.
E’ solo che San Google voleva ricordarci che è lui il padrone del web, e che da un minuto all’altro orienta le nostre ricerche verso quel **** che gli pare.
(P.S.: Hannah Arendt è veramente interessante. E il suo “La banalità del male” è qualcosa che ogni essere pensante che proietti un’ombra a terra dovrebbe leggere una volta nella vita. Su Amazon lo trovate qui).