Pensieri e parole
« …io invece penso che la valigia sia un affascinante spazio franco, ma sempre troppo piccolo per l’ingombro che c’è nei nostri pensieri. Nulla di ciò che la riempie è poi davvero utile, anche se ci si porta dietro sempre qualcosa in più perché “non si sa mai” »
Ed effettivamente mai accade che serva altro rispetto all’essenziale. Io credo di essere una delle rarissime donne che sa partire con un solo bagaglio, e prima ero ancora più brava, ma col tempo pare si peggiori.
E sono anche una delle rarissime donne che usa le valigie come luoghi metaforici, e nei miei viaggi parto con tantissime valigie piene e altrettante vuote, col compromesso di tornare sempre con tantissime valigie piene e altrettante vuote: piene di mondo quelle che erano vuote e vuotate per le strade della vita quelle che erano piene.
Ma sia all’andata che al ritorno si paga dazio, per le nuove scoperte e per le rinunce. C’è sempre un pezzo di te che resta in un letto lontano e un pezzo di una grande esperienza che, con sincretico rispetto di ciò che trova, ti arreda la casa.
Amo fluttuare nei miei pensieri come fossi sotto infiniti metri cubi di mare. Il silenzio e le sinuosità dei movimenti cerebrali, l’assenza di gravità che dà l’esatta dimensione del tuo peso specifico: nessuno!
E la leggerezza che ti pervade, tratta questa conclusione, è la strada verso la comprensione più alta, strada che però si interrompe quando i polmoni iniziano a bruciare e sei costretto a tornare in superficie e respirare.
“Resistere alle tentazioni mi fa sentire libero!” recitava un vecchio film. Non è forse questo il senso profondo dell’equilibrio?
“Resistere alle tentazioni mi fa sentire libero!” recitava un vecchio film. Non è forse questo il senso profondo dell’equilibrio? Mio Dio! Se penso che oggi viviamo in un’immensa cloaca dove la conquista dell’oggetto del proprio desiderio è il metro con cui si misura il valore di una persona rabbrividisco. Ma il mio anacronismo è proverbiale, non faccio testo e chiedo scusa per il disturbo.
Del resto ho un nome accentato, l’oblio è il mio destino.