El piso
El piso: l’appartamento. In spagnolo il termine “piso” indica generalmente un appartamento in un condominio, ma significa anche “piano”, e a quanto ho capito anche “pavimento”.
El piso perfecto è il Graal che ogni giovane tenta di buscare una volta in Spagna.
La ricerca inizia quasi sempre su internet, utilizzando siti come loquo.com, easypiso e simili. Una telefonata, ci si appunta l’indirizzo per sommi capi e si concorda un appuntamento. Le parole che ho subito imparato a tenere a mente sono ventana e cama, finestra e letto. Binomio apparentemente scontato, vi sorprenderete del numero di sgabuzzini senza finestre alla cifra di 300 euro al mese che hanno tentato di rifilarmi. Gli appartamenti per studenti a Barcellona non sono affatto scomodi e brutti, comparati a quelli italiani e non che ho visto negli ultimi anni di vita universitaria, e la maggior parte di loro prevede uno spazio relativamente grande da condividere con gli altri coinquilini. Questa zona è, secondo me, essenziale per una felice vita di condivisione di emozioni e tempo libero; davvero. È qui che si organizzano cene, feste, si suona la chitarra e ci si prende il caffè parlando in un mix linguistico di viaggi, città, tradizioni, religione e Berlusconi.
Mettendo un secondo da parte l’euforia del vivere in una nuova città, ammetto che la prima settimana di ricerca della casa è snervante. Decine di nomi appuntati sul taccuino, numeri, voci al telefono delle quali non puoi leggere il labiale, indirizzi fantasma, foglietti strappati per strada, appuntamenti mancati, corse in metro, e la sera tornare in ostello e cercare di ricordare, di fare i conti. E sentirti senza una casa, come una chiocciola che si trascina la conchiglia piena di vestiti e documenti da un posto all’altro, perdendo un pezzo dopo l’altro.
È vero, el piso perfetto non esiste; ne cercate uno carino, con i coinquilini simpatici, strategicamente vicino alla vostra fermata metro e al prezzo giusto. Ma la ricerca è ardua e probabilmente non lo troverete mai.
Ma non temete. Con una buona dose di fortuna, (necessariamente dovuta e prevista per ogni studente erasmus che rischia tutto e vola via pieno di speranze) troverete il vostro piso. Davvero.
Un piso precedentemente abitato da decine di persone prima di voi, vissuto in senso lato.
Chiunque abbia vissuto in una casa in affitto avverte quella sensazione di colloquio confessionale col posto. Succede che le mura ti soffiano all’orecchio qualche briciola delle vite passate; ma non subito: in modo annacquato. Un calzino fucsia incastrato dietro la lavatrice, una grafia elegante su un foglietto spiegazzato, una macchia di ketchup sul muro. Cosa ti sta raccontando dei fantasmi degli inquilini passati?
E cosa dimenticherò io, quale pezzo di stoffa mi si straccerà di dosso e farà aggrottare le sopracciglia del futuro abitante della habitación?
¡Allá veremos!