Sant’Angelo in Formis. Una piacevole scoperta
Avete presente quella sensazione che si prova quando per caso vi imbattete in qualcosa di veramente meraviglioso?
Quando siete per i fatti vostri in un posto e lì scoprite bellezze che non avreste mai immaginato?
Ecco, questo mi è capitato pochi giorni fa quando, per svariati motivi personali, mi sono ritrovata con il mio ragazzo e i miei genitori a Capua, più esattamente nella frazione di Sant’Angelo in Formis, piccolo paese dell’entroterra campano in cui non ero mai stata prima. In realtà tutto quello che dovevamo fare l’avevamo terminato e, visto l’orario ormai prossimo al pranzo, ho cominciato a smanettare con il mio smartphone per trovare consigli su qualche ristorante della zona. TripAdvisor me ne segnalava tra i vari uno a conduzione familiare proprio a Sant’Angelo. Prenotato un tavolo per quattro, ci dirigiamo verso il suddetto ristorantino. Proprio sulla strada, leggiamo l’indicazione per la Basilica Benedettina di Sant’Angelo in Formis.
La mia curiosità era grande e, dato che avevamo detto alla ristoratrice che saremmo arrivati di lì in mezz’ora, approfittiamo del tempo a disposizione per visitare la basilica. Una sorpresa strepitosa: in questo paesino, ai più sconosciuto, vi è uno dei beni artistici più importanti dell’epoca romanico bizantina. Si tratta della Basilica Benedettina di Sant’Angelo in Formis, sorta ai piedi del Monte Tifata, che fu costruita nel X secolo sui ruderi del tempio dedicato alla Dea Diana Tifatina per volere dell’abate Desiderio di Montecassino. La chiesa custodisce un importante ciclo di affreschi di scuola bizantino campana, oltre al “Cristo Pantocrate”, ben visibile dalla navata centrale. Attualmente la Basilica è in stato di manutenzione e restauro per quanto riguarda la navata destra.
Proprio per questo la Basilica per il 2014 ha deciso di aderire al concorso “i luoghi del cuore” del gruppo FAI che, come sappiamo certamente tutti, e se c’è qualcuno che ancora non lo sa lo tenga bene a mente da ora, si occupa di segnalare i beni artistici che secondo l’opinione pubblica necessitano di maggiore attenzione da parte delle istituzioni. Grazie a questo concorso, sono stati finora ben quarantacinque i luoghi su tutto il territorio nazionale oggetto di interventi e finalmente recuperati, grazie al FAI e all’Istituto Intesa San Paolo.
La chiesa è davvero bellissima nonostante sia parzialmente occupata dalle impalcature. Uno spiazzale antistante apre poi la visuale sullo splendido panorama delle colline verdeggianti della zona. Che meraviglia.
Stupiti e rigenerati dalla bellezza che ci aveva appena travolti, andiamo al ristorante: Il Borghetto Antico. Beh, vi dirò, anche questa è stata un’altra bella scoperta. Abbiamo mangiato benissimo, piatti genuini e preparati con originalità, accolti da persone gentili e simpatiche. La conduzione familiare si percepisce piacevolmente: il padre alle pizze, la madre in cucina, la figlia ai dolci, e il genero alla cassa (furbo lui, si è scelto il ruolo migliore!). Tra l’altro anche i prezzi davvero abbordabili.
Splendida giornata tra famiglia, cultura e cibo. Cosa voglio di più dalla vita?