Ti serve qualcosa? C’è qualcuno che te la regala!
E’ un giorno di settembre 2011, abbastanza soleggiato. Salvatore, che abita nel Canton Ticino, in Svizzera, va in una discarica. Porta dei rottami e mentre li appoggia nel posto giusto nota un signore intento a chiedere dove può posare una televisione al plasma. Salvatore gli si avvicina e gli chiede: “Non si può aggiustare? La televisione sembra nuova”. “E’ quasi nuova, in effetti… E non ha nulla che non va: funziona” “Come mai allora è qui a gettarla via?” lo incalza Salvatore “Bè… Io ne ho comprata un’altra. Questa non saprei proprio dove metterla, non saprei proprio a chi regalarla!”. Salvatore è spiazzato dalla risposta dell’uomo e, nel tragitto che lo riporta a casa, viene travolto da una moltitudine di domande: quanti oggetti non vengono riutilizzati da qualcuno? Quanti oggetti vengono buttati via e potrebbero servire a qualcun altro? E’ così che nasce “Te lo regalo se vieni a prenderlo”, un progetto che in due anni è stato abbracciato da oltre 200.000 utenti che grazie a Facebook si uniscono nei gruppi regionali e postano annunci di oggetti che vogliono regalare o, viceversa, creano richieste di oggetti che servono.
“Te lo regalo se vieni a prenderlo” mi dice Salvatore Benvenuto, che prima di essere assorbito totalmente dal coordinamento del progetto lavorava nel campo della formazione del personale, “punta all’ aspetto ecologico grazie alla minore creazione di rifiuti, ma non solo” tende a sottolineare “gli oggetti non vengono spediti. Chi ha bisogno di un oggetto si mette d’accordo con chi glielo regala per andare di persona a prenderlo. Per noi è importante anche l’aspetto sociale, perché non dobbiamo dimenticarci della socialità”. Ho fatto un salto dentro i gruppi su Facebook: c’è chi regala sedie, chi letti a una piazza e mezzo, chi – appunto – televisori; c’è un marito che regala un bello stereo a patto che chi se lo piglierà si porti via anche la foto ritratto della suocera.
“Oltre a me” riprende Salvatore “lavorano per far funzionare il progetto una quarantina di persone”. Gli chiedo del futuro di “Te lo regalo” e mi risponde che sta per essere messo in piedi un portale web, grazie al quale la dipendenza da Facebook diventerà più marginale. Poi gli chiedo, prima di salutarlo, se è ottimista. In generale. “Sì. Sono ottimista. Bisogna contribuire ad educare la società. Le persone sono più attente e meno individualiste di quanto si pensa. Anche se all’inizio si fa sempre fatica”.
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